Cronache da dietro il cancello

Revolucion

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Fratelli, pare che nell’universo della rete siano più importanti i segnali raccolti negli ultimi 5 minuti che quelli riferiti agli ultimi 5 anni.

Internet ha cambiato e cambierà ancora il nostro modo di rapportarci con gli altri e con la società in cui viviamo.

Mi ero chiesto spesso quali sarebbero state le conseguenze immediate e a medio termine di tutta l’informazione real time della quale possiamo fruire con un minimo di dimestichezza nel cercare miliardi di parole che stanno intorno a noi e viaggiano nella multicanalità ormai reale.

Fratelli, che l’effetto più tangibile sia una reale presa di coscienza della nostra condizione di schiavi e la conseguente disgregazione degli attuali assetti, attraverso il rifiuto dei dogmi, la riorganizzazione consapevole e la presa di coscienza da parte di un numero sempre maggiore di persone?

Quale altro effetto poteva avere se non una rivoluzione sempre più globale e trasversale del ceto medio e minimamente acculturato lo scambio sempre più veloce di opinioni e sensazioni? Come poteva germogliare il seme che alberga nei cuori di tanti, annaffiato con l’acqua fresca di parole che pensiamo e ritroviamo anche nelle opinioni degli altri che ci corrispondono, anche alle più disparate latitudini? Cazzo Fratelli, i bloggher balcani hanno insegnato agli egiziani ad organizzarsi, il già inquadrato (e quindi quasi inoffensivo perché è ormai sistema?) popolo viola qui da noi che si è sollevato in un moto spontaneo, le donne di “se non ora quando?”, gli indignados spagnoli… per dirla con un francesismo… ci siamo rotti i coglioni! E la controinformazione sfuggita come una scheggia impazzita dalle maglie di un’informazione d’ancien regime che sa sempre più di plastica stantita ha fatto il resto.

Non ho la lungimiranza illuminata che permetterebbe di azzardare realistiche previsioni sul futuro che i moti spontanei, popolari e trasversali di questi ultimi mesi avranno sul futuro di tutti noi, i fattori in campo sono troppi e troppo eterogenei, i rischi d’infiltrazioni inquinanti da parte di coloro che stanno sentendo le sedie sfilarsi da sotto i loro culi sono reali e pericolosi, ma sono convinto che l’evoluzione illuminista, declinata nella forma tecnologica che ci fa sempre più somigliare ad un golem difficilmente circoscrivibile, non verrà arrestata tanto presto e tanto facilmente, quando si sa… non si riesce più a fingere di non sapere!

Ai prigionieri viene negata ogni possibilità di informarsi e ogni parola che circola nei luoghi di prigionia è controllata e reclusa, sia in ingresso che in uscita, ma non credo riusciranno a reggere il peso, anche economico che comporterebbe imprigionarci tutti, ergo, dobbiamo solo restare vigili, vivi e consapevoli del processo storico/sociale in atto, perché anche se costerebbe meno comprarci tutti che farci fuori, dall’altra parte della barricata ci sono dinosauri inconsapevoli e degni d’ogni porcheria, in nome di diritti scippati che credono gli spettino per diritto divino.

Vi lascio con un pensiero del Comandante:
“Studiate molto per padroneggiare la tecnica, che permette di dominare la natura. Ricordatevi che è la Rivoluzione a essere importante e che ciascuno di noi, preso isolatamente, non vale nulla. Soprattutto, nel più profondo di voi stessi, siate capaci di sentire ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. È la più bella qualità del rivoluzionario.”
(Che Guevara)

 



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