Reggae Month tra polemiche, riflessione e speranza
Febbraio è terminato e con lui si è chiuso anche il “Reggae Month”, ovvero il mese in cui si celebra la musica Reggae. Un mese iniziato con gli strascichi delle polemiche sulla coreografia del video di Justin Bieber, “Sorry”, e sulla premiazione, come disco Reggae più venduto nel 2015, di Joss Stone.
È proprio da queste polemiche che sono partiti numerosi appuntamenti di confronto, paralleli ai grossi eventi musicali. Dibattiti ai quali naturalmente hanno preso parte personaggi illustri dell’industria musicale giamaicana e non solo.
Come è facilmente immaginabile, la maggior parte delle discussioni si sono focalizzate sullo stato di salute del mercato e sui possibili interventi per uscire dal pantano che ha quasi immobilizzato l’industria discografica dell’isola. Tra i tanti, un intervento che ha avuto una buona esposizione mediatica è stato quello di David Rodigan, il quale in più di un’occasione ha chiesto a gran voce l’istituzione di un museo dedicato alla musica popolare giamaicana. In verità Rodigan ha rilanciato un’idea dei fratelli Ian e Roger Lewis, fondatori della storica band degli Inner Circle (band del compianto Jacob Miller, ndr), i quali proprio un anno fa avevano lanciato una campagna atta a sensibilizzare il governo sull’argomento, purtoppo caduta nel vuoto. Speriamo che la buona fama e l’esposizione mediatica di cui gode il dj londinese possano servire a smuovere un po’ le acque.
Partendo proprio da David Rodigan, invece, andiamo a vedere quali sono state le iniziative più interessanti e le novità durante questo Reggae Month 2016.
Come ormai succede da qualche anno una troupe della BBC 1Xtra, canale radio e tv dell’emittente nazionale inglese, si reca sull’isola per una serie di brevi documentari che di volta in volta affrontano vari temi e sfaccettature del Reggae e della Dancehall. Naturalmente a tessere la trama e dirigere il tutto ci pensano i conduttori dei 3 programmi radio, ovvero Seani B, Toddla T e il già menzionato David Rodigan.
Quest’anno, c’è stato anche un appuntamento dedicato alle donne con ospiti davvero d’eccezione come Marcia Griffiths, Nadine Sutherland e Queen Ifrica, solo per citarne alcune.
Mese abbastanza ricco di appuntamenti e novità anche per la famiglia Marley che coglie l’occasione dei festeggiamenti per il compleanno di Bob Marley (6 febbraio) per presentare l’ennesimo prodotto che porta come marchio di fabbrica l’ormai sfruttatissimo cognome. Parliamo della linea “Marley Natural” che, vista la recente depenalizzazione della ganja in Giamaica, propone le sue qualità di erba anche al popolo dell’isola.
Altro appuntamento invece è la promozione del neonato “One Love Music Festival”, nome che naturalmente si rifà allo storico concerto tenutosi nel 1978 per cercare di placare la violenta guerra civile fomentata dai due partiti dell’isola, conclusosi con la storica stretta di mano tra Micheal Manley ed Edward Seaga, invocata a gran voce da Marley. Il Festival, tenutosi a Rose Hall (Montego Bay) il 5 febbraio, ha visto nella line up alcuni dei Marley e la super star senegalese Akon; l’affluenza di pubblico è stata molto buona e il ricavato è andato in beneficenza a supporto di alcuni progetti portati avanti da Cedella Marley. Restando sempre in ambito musicale, conferma le attese l’ormai rodato “Rebel Salute” festival organizzato da Tony Rebel il quale punta tutto sulla valorizzazione del Reggae Roots dando ampio spazio a vecchie glorie senza però farsi mancare uno sguardo al futuro. La novità di quest’anno è stata l’area di vendita al dettaglio di marijuana, che è stata una conquista da tanto sognata e reclamata da parte di tutto l’organizzazione del festival.
Altro evento che ha attirato l’attenzione dei media è stato il “Sunday’s Redemption Live” promosso dalla compagnia telefonica Digicel al Sabina Park di Kingston, concerto nato per festeggiare il 71esimo compleanno di Bob Marley ma che in realtà si è trasformato in un tributo a Buju Banton, artista detenuto negli USA con l’accusa di spaccio per la detenzione di 5 kg di cocaina e possesso illegale di arma da fuoco. Sia gli artisti presenti, tra cui Morgan Heritage, Bugle, Cocoa Tea che i dj hanno cantato e suonato pezzi dell’artista e invocato la sua libertà.
Per chiudere, vorrei segnalarvi un’altra iniziativa davvero interessante ovvero l’“International Reggae Poster Contest” (IRPC) che come leggiamo sul sito di riferimento, mira a «Celebrare la cultura positiva del Reggae internazionale mettendo in evidenza la globalizzazione del genere e l’impatto del suo messaggio».
Arrivato alla quarta edizione il concorso, per il secondo anno consecutivo, purtroppo non vede artisti giamaicani tra i migliori 100 ma di contro sta ricevendo ottimi feedback da tutto il mondo; l’Italia è rappresentata da Marzia Grossi e Cecilia Campironi. Anche in questo caso si tratta di un’arte in cui i giamaicani sono stati maestri: ricordiamo le mitiche copertine cartoon molto in voga negli ’80, rielaborate ed apprezzate da tutto il mondo. Well done Jaimaca!
Eccovi alcuni link per poter vedere i documentari di BBC 1Xtra e saperne di più sull’IRPC: www.bbc.co.uk/programmes, www.reggaepostercontest.com.
a cura di Leonardo Pascale