Rave Party: dove nascono, quando e perché
Storia di uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi decenni. I Rave coinvolgono ogni anno, migliaia di persone in tutta Europa e non accennano a fermarsi.
La realtà dei Rave esplode attorno agli anni ottanta in Inghilterra. Nasce come denuncia verso i vari disagi causati dal mondo politico, dai disagi sociali ed economici. Tagli dell’assistenza sociale e privatizzazione dei servizi hanno dato vita a battaglie sociali ed ad un forte degrado della qualità della vita. Qui prendono vita forme di culture diverse come quelle degli squatters, dei ravers e dei travellers.
Gli squatters reagiscono all’abbassamento del tenore di vita delle classi disagiate occupano palazzi dismessi in certi quartieri delle maggiori città; basti pensare che nel 1993 a Londra vennero registrate 3000 occupazioni. I travellers, invece, rispondono al caro-affitti ed all’insopportabilità delle costruzioni metropolitane adottando una vita nomade, spesso a bordo di roulotte o camion-case. Così nasce la rete dei rave: feste illegali a cui partecipano migliaia di individui, TAZ zone temporaneamente occupate; aree private e non, basate sull’incontro di persone, musica, droghe, vite e viaggi.
La caratteristica più sorprendente dei rave e che essi sono riusciti a crearsi un mondo ed un linguaggio tanto particolari da generare un vero e proprio fenomeno di cultura. Il rave, un’aggregazione spesso illegale, tenutasi fuori dei luoghi convenzionali destinati agli eventi musicali estranei ai normali circuiti commerciali. Sono trattenimenti, frutto di organizzazioni autonome di gruppi di persone in spazi non ufficialmente destinati a tale scopo. Si cercano spazi più grandi al di fuori della metropoli per creare nuove feste tecnologiche: vecchie fabbriche, capannoni o aree rurali.
In Inghilterra tutto ciò avviene alla fine degli anni ottanta, quando alcuni dischi provenienti da Detroit entrarono a far parte del circuito di Dj londinesi. Si cominciarono a sperimentare evoluzioni House e Techno della vecchia musica Soul e Funky; si cominciò ad alzare il livello dei bassi, ad aumentare la comunicazione, a facilitare la partecipazione: in poco tempo i rave divennero una realtà affermata e diffusa.
In Italia la scena rave si sviluppa al contrario e molti passaggi sono reinterpretati con ritardo: l’ondata del techno party esplode nel 1990 come prolungamento ed espansione dei locali più di avanguardia; solo più tardi le feste autogestite assumono nuovi valori per il loro essere rito neo-primitivo, frantumano la rigida relazione mappa/territorio insediandosi negli spazi. Nasce così la scena illegale. I Sound System non sono organizzazioni formali, bensì libere affiliazioni di persone, mentre i party che mettono assieme sono altamente organizzati. I ravers vengono a conoscenza di un numero di telefono, alcuni giorni prima dell’evento, mediante flyers, passaparola o sulla rete grazie a chat, mailing list e forum. Alcune ore prima dell’inizio della festa il numero di telefono fornisce l’indirizzo. Così prima che la polizia riesca a scoprire con precisione ciò che accade, sul luogo ci sono così tante persone che le forze dell’ordine non possono più intervenire: la festa è incominciata.
Ad oggi, si contano circa 3000 rave all’anno in tutta Europa. I paesi in cui si organizzano più rave sono l’Inghilterra, la Slovenia e gli stati dell’est.