Le serie TV hanno spesso, e per fortuna continueranno a farlo, rovinato la nostra vita sociale. Quante volte ci siamo trovati chiusi nella nostra stanza di fronte al monitor del portatile in preda alla fame della nuova puntata, in cerca di Torrent o di uno streaming decente. Iniziare ad elencare le migliori di sempre creerebbe un vortice di opinioni infinito, ma visto che non ci compete decidere chi sia il più grezzo tra Walter White e Dexter Morgan ci è sembrato divertente riproporvi quanto detto da Phonte, che ha trovato un punto in comune tra due delle sue (e nostre) grandi passioni: il rap e le serie Tv, appunto.
Phonte è un rapper davvero interessante e da conoscere, ha collaborato spesso con 9th Wonder e fa parte assieme al producer Nicolay del duo Foreign Exchange, con cui ha rilasciato a settembre il disco Love in Flying Colors. Durante una recente intervista con il portale HipHopDX riguardo le sue serie Tv preferite, il rapper ha deciso di impostare un paragone davvero curioso accostando i nomi di alcuni dei più grandi rapper del passato e del presente proprio a degli show televisivi. Il risultato è un’attenta descrizione artistica del momento rap contemporaneo. Il primo paragone tocca subito due pesi massimi, Nas e Jay Z:
“While I think ‘The Wire‘ is the greatest, ‘Breaking Bad‘ is the best. Hands down, if the primary purpose of TV is to entertain and engage, I dare you to find a show that is flat out more addictive than ‘Breaking Bad. To put it in a Hip Hop perspective, ‘The Wire’ is Jay Z and ‘Breaking Bad’ is Nas, In terms of everything he’s accomplished and the way he’s turned himself into a global brand that transcends Rap music, Jay Z is the greatest rapper of all time […] But if you’re asking me on any given day who I would rather hear rap? It’s Nas all day. Period. In terms of flow, voice, content, skill, influence Nas is the best because he makes for a more engaging listen. That’s the best analogy I can make to sum up the everlasting ‘Breaking Bad’ versus ‘The Wire’ debate. — (trad.) Se da una parte penso che “The Wire” sia la più completa serie Tv di sempre, dall’altra “Breaking Bad” è la migliore. Senza dubbio, se il primo obiettivo della televisione è quello di intrattenere e accattivare, vi sfido a trovare uno show che dia più dipendenza di Breaking Bad. Per mettere il tutto all’interno di una prospettiva Hip Hop, “The Wire” corrisponde a Jay Z mentre “Breaking bad” è Nas. Basandosi su quanto ha ottenuto e raggiunto e sul modo in cui si è trasformato in un global brand che trascende il rap, Jay Z è il miglior rapper di tutti i tempi. Ma, se mi chiedeste chi vorrei ascoltare ogni maledetto giorno la mia risposta sarebbe Nas. Punto. In termini di flow, voce, contenuto, skills e influenza Nas è il migliore perché riesce a regalare un ascolto che intrattiene e cattura. Questa è la migliore analogia che posso creare per riassumere l’infinito dibattito riguardo ‘Breaking Bad‘ versus ‘The Wire‘.
Prima di questa intervista, Phonte si era già divertito a paragonare diversi rapper a degli show televisivi su Twitter, ecco i confronti più azzeccati. Siete d’accordo con tutti?
#Lawandorder è Snoop Dogg: la stessa formula per più di 20 anni, ma è lo show di cui tutta la famiglia conosce almeno un episodio a memoria.
#Lost è Kanye West: una storia non convenzionale che si è tramutata in un improbabile fenomeno culturale e che diventa sempre più strana e assurda ogni stagione che passa.
#Houseofcards è Kendrick Lamar: un eccellente nuovo arrivato che ha messo tutti al tappeto e che sarà all’altezza delle aspettative nella prossima stagione.
#Madmen è Eminem: tecnicamente PERFETTO, ma per quanto mi riguarda posso ascoltare le angosce esistenziali di un ricco uomo bianco solo per poco.
#Southcentral è Tupac: uno show tagliente con un cast fenomenale la cui leggenda si è creata a causa di una cancellazione prematura.
#Howtomakeitinamerica è Biggie: uno show promettente che è stato cancellato dopo due sole stagioni, proprio quando stava iniziando a trovare la propria strada.
#Thesimpsons sono i The Roots: droppano bombe costantemente e senza fretta da 20 anni e sono chiaramente sulla retta via per diventare un’istituzione americana.
A cura di Mattia Polimeni
