#RapHistory: 19 anni fa una sentenza per abusi sessuali condannava Tupac Shakur
7 Febbraio 1995
Anche se (e purtroppo) breve, la vita e la carriera di 2Pac sono sempre state largamente collegate a due elementi: musica e problemi legali. Nel novembre del 1993 Tupac Shakur viene arrestato con l’accusa di aver violentato una diciannovenne assieme ad altri tre uomini. In seguito, nel febbraio di due anni dopo, il rapper viene condannato ad un anno e mezzo di reclusione presso la Clinton Correctional Facility di Upstate, New York. Tupac sconterà la pena mentre sta ancora recuperando la miglior condizione, dopo esser stato vittima di una sparatoria (in cui è stato colpito ben cinque volte) fuori dai Quad Studios di New York, nel novembre del 1994.
Nel documentario del 2002 sulla vita di Tupac Shakur, “Tupac Shakur: Thug Angel“, Shock G della Digital Undergorund racconta delle incredibili parole usate da Pac nel suo discorso di fronte alla corte. Un discorso quasi storico, che per potenza e coinvolgimento conferma l’estrema e impareggiabile capacità di Tupac nell’usare e dosare le parole – cosa che tutti noi abbiamo apprezzato in tutti i suoi pezzi. Un momento buio nella carriera di un grande artista, che non scalfisce però il suo messaggio e che potete rivivere nel video che segue:
Pac stood up, and this is the first thing you heard him saying like 2 weeks in court:
‘You know your honor, through out this entire courtcase, you haven’t looked me or my attorney in the eye once, it’s obvious your not here in search for justice. So therefore […] I dont care what you do, cause your not respecting us, this is not a court of law, as far as I’m concerned no justice is being served here, and you still can’t look me in the eye. So I say do want you want to do, gimme whatever time you want, because I’m not in your hands, I’m in God’s hands.”
You can cut the tension in the court room with a knife, it moved the whole side of the prosecution. I didn’t say it the way Pac said it. The way Pac said it, everybodys eyes wattered up, nobody can speek for a minute.
Brave Motherfucker.
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(Trad.) A quel punto Pac si alza e questa è la prima cosa che gli senti dire dopo 2 settimane in tribunale:
“Sapete, vostro Onore, durante l’intero caso non avete guardato negli occhi me o il mio avvocato nemmeno una volta. E’ ovvio che lei non è qui in cerca di giustizia. Quindi, non mi interessa cosa farete, perché lei non ci sta rispettando, questo non è un processo legale perché per quanto mi riguarda qui non si sta servendo nessuna legge e lei non riesce ancora a guardarmi negli occhi. Faccia quindi quello che vuole, mi dia gli anni che vuole darmi, perché io non sono nelle sue mani. Sono nelle mani di Dio.”
Nell’aula del tribunale si può tagliare la tensione con un coltello, ha smosso l’intero svolgimento del processo. Non l’ho detta esattamente con le parole di Pac. Il modo in cui Pac ha parlato, ha fatto luccicare gli occhi a tutti tanto che nessuno ha parlato per un minuto buono. Brave Motherfucker.