Quinoa: quanto pesa sull’ambiente?
La quinoa, insieme alla frutta esotica, è stata tra i motivi di accusa verso chi, scegliendo un’alimentazione etica cerca cibi più particolari, soprattutto se ricchi di proteine o con un buon complesso nutritivo.
La quinoa (Chenopodium Quinoa) è una chenopodiacea, appartiene infatti alla stessa famiglia delle biete e degli spinaci ma al contrario di questi è utilizzata per i suoi semi e non per le foglie. Essendo però molto ricchi di amido, la quinoa viene classificata commercialmente tra i cereali, se ne può infatti ricavare una farina panificabile.
Ciò che la rende interessante per l’alimentazione è l’assenza di glutine e l’alta concentrazione di proteine, tanto che tra le popolazioni andine è considerata un alimento ricostituente ed energizzante. In effetti è uno dei pochi alimenti che presentano contemporaneamente tutti e 8 gli aminoacidi essenziali, come i semi di canapa e di lino.
Per queste caratteristiche, la quinoa è stata selezionata anche dalla NASA per l’alimentazione degli astronauti in missione.
La quinoa, fino a pochi anni fa era un prodotto di esclusiva importazione, quindi con un peso ambientale dato maggiormente dal suo trasporto via mare e dalla sua filiera non controllabile, spesso originata da multinazionali che sfruttavano la manodopera locale.
Oggi in Italia la quinoa viene coltivata con successo e anzi alcune aziende agricole hanno integrato con successo la coltivazione di questo cereale che gli permette guadagni più equi. La quasi totalità opera in regime di agricoltura biologica e la maggioranza della quinoa che troviamo oggi in commercio, tra quella prodotta in Italia, proviene da coltivazioni biologiche.
La maggior parte della varietà prodotta oggi in Italia è la Quinoa Real, quella che troviamo più spesso, di colore bianco e indicata generalmente come “Quinoa”. Esistono altre varietà in commercio, in genere più facilmente reperibili nei negozi bio, nelle erboristerie e nei negozi di alimenti per celiaci. Sono la quinoa nera, la quinoa bianca e quella rossa.
COME FARE UN ACQUISTO CONSAPEVOLE E SOSTENIBILE
• Sceglierla da filiera italiana biologica. Tra le aziende che ne certificano la filiera e la produzione italiana ci sono Ecor, Probios, Quinoa Romagna (TM).
• Preferire la rivendita di prodotto sfuso, presente ormai in molte città oppure quantità da almeno 1 kg. I pacchettini di plastica da 250 g. sono il peso maggiore della quinoa italiana.
• Se non è proprio possibile trovare la coltivazione italiana, scegliere quella europea. Alcuni come Fior di Loto propongono quinoa da coltivazioni europee biologiche.
• Orientarsi su altri cereali senza glutine se non è disponibile una quinoa sostenibile. Non è un alimento indispensabile, fino a qualche anno fa non era distribuita in Europa e non siamo morti di denutrizione.