Contro-informazione

Quel manifesto sulle droghe che l’Europa da 10 anni non rispetta

Si avvicinano le elezioni europee ed Encod (la coalizione europea per le politiche giuste ed efficaci sulle droghe) torna a far sentire la propria voce riguardo al cosiddetto “Rapporto Catania”, un manifesto d’indirizzo per delle politiche sane e sicure sulle droghe che il Parlamento europeo approvò nel 2004, ma che di fatto non è mai stato rispettato in nessuno dei paesi membri. Encod sta chiedendo a tutti i parlamentari europei ed ai candidati alle prossime elezioni di firmare questo manifesto ed impegnarsi per favorire il suo rispetto da parte delle istituzioni. Sul sito web diEncod è possibile consultare la lista dei politici che aderiscono al manifesto.

Ecco i punti del manifesto, sono dieci e nessuno di questi è mai stato rispettato.

1) Proporre misure completamente diverse da quelle attuali per raggiungere l’obbiettivo di una strategia comune Europea sulle droghe, dare priorità alla tutela della vita e della salute dei consumatori di sostanze illegali, migliorando loro benessere e protezione;
2) Stabilire dei principi minimi per migliorare la disponibilità e l’efficacia delle misure di intervento e riabilitazione basate sulle migliori pratiche negli Stati Membri, con lo scopo di ridurre l’impatto del consumo di droghe sulla società;
3) Porre come priorità la riduzione del danno, l’informazione, la prevenzione, la cura e l’attenzione alla protezione della vita e della salute delle persone con problemi dovuti all’uso di sostanze illecite e definire misure preventive contro l’emarginazione, piuttosto che attuare strategie repressive che sono sempre più frequentemente votate alla violazione dei diritti umani;
4) Incrementare le misure di informazione, basate sulla conoscenza scientifica delle conseguenze del consumo di vari tipi di droghe;
5) Definire ed incrementare il coinvolgimento e la partecipazione dei consumatori di sostanze illecite, la società civile, le ONG ed il pubblico in generale nella risoluzione dei problemi relativi alla droga e fondare, su basi sperimentali, centri informali e di facile accesso che ricerchino una strategia di regolazione e riduzione del danno;
6) Considerare la possibilità di promuovere e salvaguardare la produzione per scopi medico-scientifici di tutte le droghe illegali, e supportare lo sviluppo di un mercato sostenibile dei prodotti legali derivati da piante coperte dalla Convenzione Unica del 1961 come la foglia di coca e la canapa;
7) Procurare e assicurare l’accesso ai programmi di sostituzione e riduzione del danno, specialmente nell’ambiente carcerario;
8) Incrementare la ricerca sull’utilizzo di piante attualmente illegali o in una zona grigia come cannabis, oppio o foglie di coca, per applicazioni mediche, sicurezza alimentare agricoltura sostenibile, generazione di risorse d’energia alternativa, sostituzione dei prodotti basati su olii e piante ed altri scopi benefici;
9) Revisionare decisioni strutturali sul traffico di droga prendere in conto il punto di vista espresso dal Parlamento, con i dovuti riguardi ai principi di sussidiarietà e proporzionalità;
10) Avviare uno studio scientifico su costi e benefici delle attuali politiche sul controllo dei narcotici includendo in particolare:
-un’analisi della cannabis e dei suoi derivati leciti ed illeciti per stimare i suoi effetti, il suo potenziale terapeutico, i risultati delle politiche di criminalizzazione e le possibili alternative;
-un analisi dell’efficacia dei programmi di distribuzione di eroina sotto controllo medico per fini terapeutici con l’obbiettivo di ridurre malattie e morti dovute alla droga;
– un analisi economica, legale, sociale e sui costi ambientali delle politiche per quantificare le risorse umane e finanziarie richieste per far rispettare la legge;
– un analisi dell’impatto sui paesi non membri delle attuali politiche sotto entrambe le strategie dell’Unione Europea ed il sistema di controllo mondiale sugli stupefacenti.

 



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