“Quei figli di puttana stanno solo a guardare”, cronache da un’ennesima strage del mare
“Quei figli di puttana stavano solo a guardare. La gente moriva tra le onde, noi rischiavamo di fare la stessa fine e loro guardavano. Quelli di Frontex non salvano nessuno, fanno i poliziotti del mare. Che schifo!”.
Una denuncia drammatica e terribile quella di Oscar Camps, un volontario della organizzazione non governativa ProActiva. Un grido d’allarme che, se confermato da un’inchiesta a questo punto dovuta, scriverebbe nell’ennesima brutta pagina della brutta storia dell’immigrazione verso l’Europa.
Carlos racconta senza timore di smentita l’ultima operazione di soccorso effettuata nel mar Egeo. “Era un barcone con più di 300 persone. E’ affondato e il cielo si è riempito di urla disperate. Credetemi, sembrava davvero l’apocalisse. Noi della Proactiva, aiutati dai pescatori greci e turchi presenti in zona, ci siamo dati da fare per salvarne il più possibile. C’erano tanti bambini, che orrore.
Quelli di Frontex sono arrivati dopo e non hanno fatto praticamente nulla. Hanno giusto lanciato qualche fune. Neanche un salvagente, eppure li avevano. Intanto la gente affogave e noi rischiavamo di farlo con loro. Ad un certo punto ne avevo aggrappati addosso almeno 5 e ho temuto che mi trascinassero sotto insieme a loro.
Non dimenticherò mai il terrore stampato su quei volti. Molti non sono più tra noi. Abbiamo portato i bambini e quelli più bisognosi di cure sulla nave di Frontex. Ebbene, vi sembrerà impossibile, ma nessuno di loro sapeva come rianimarli. E’ dovuto andare uno dei nostri. E così si sono perse altre vite. Inutilmente, colpevolmente.
Quando siamo arrivati a terra, le ambulanze greche che sono arrivate erano sfornite di tutto il necessario. Altre morti che si potevano evitare. Alla fine, cinquanta morti. Cinquanta! Un assurdo! Lo chiamano programma di soccorso ai profughi del mare. Ma quale soccorso? Che vergogna. Se non ci fossimo noi ed i pescatori, la brava gente del mare, morirebbero tutti. Ho vergogna di essere europeo!“