Quanto resta (davvero) il THC nella saliva?

Per quanto tempo il THC rimane presente nella saliva dopo aver fumato? È la domanda delle domande, la cui risposta è diventata fondamentale dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada che, per gli stupefacenti, non prevede più che il guidatore debba essere alterato al momento della guida, ma solo che sia positivo.

Siccome è risaputo che il THC, principio attivo della cannabis, resti nel corpo per più giorni, i consumatori di cannabis rischiano il ritiro della patente, l’arresto fino a un anno e una multa fino a 6mila euro, anche se si mettono al volante perfettamente in grado di intendere e volere. Il parametro fondamentale, con questa nuova legge è proprio questo: per quanto tempo il THC resta nella saliva, dopo aver consumato cannabis.

In questi giorni ne sono state scritte e dette di ogni e con questo articolo cerchiamo ddi fare un po’ di chiarezza, partendo da una dato di fatto: non esiste una risposta univoca perché ci sono diversi parametri da prendere in considerazione: il livello di THC della cannabis consumata, la frequenza dell’utilizzo, il peso e le abitudini del consumatore, e molti altri.

Ad ogni modo ci sono diversi studi scientifici che ci aiutano ad avere una panoramica chiara, ve li riportiamo qui sotto.

THC E SALIVA, ECCO I PRINCIPALI STUDI SCIENTIFICI

Tempo di rilevamento del THC nel fluido orale dopo il fumo frequente di cannabis
Questo studio ha scoperto che, tra i consumatori frequenti di cannabis, il THC può essere rilevato nella saliva fino a 8 giorni dopo l’ultimo utilizzo.

Rilevamento dell’uso di marijuana mediante analisi del fluido orale e delle urine dopo la somministrazione di una dose singola
In questo studio, dopo una singola somministrazione di marijuana fumata, il THC è stato rilevato nella saliva per una media di 34 ore, con un intervallo da 1 a 72 ore.

Test in loco per i cannabinoidi nel fluido orale
Questo studio ha valutato l’efficacia dei test rapidi per il THC nella saliva e ha rilevato che i tempi di rilevazione possono superare le 22 ore, suggerendo che i test sul campo possono identificare l’uso recente di cannabis.

Esposizione passiva al fumo di cannabis e test sui fluidi orali
Lo studio ha esaminato l’esposizione al fumo passivo di cannabis e ha concluso che il rischio di test positivi nella saliva dovuti all’inalazione passiva è limitato a circa 30 minuti dopo l’esposizione.

Determinazione dei cannabinoidi nelle urine, nei fluidi orali e nei campioni di capelli dopo l’assunzione ripetuta di cannabis ricca di CBD tramite fumo
I risultati hanno suggerito che l’esposizione ripetuta a cannabis ricca di CBD (contenente piccole quantità di THC) può generare risultati positivi nei campioni biologici.