1998: quando Matteo Salvini si proclamava comunista e voleva l’erba libera
In vista della discussione alla Camera della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis fioccano le prese di posizione di tutti i leader politici. Tra quelli che si stanno battendo con maggior rigore sul fronte proibizionista c’è senza dubbio Matteo Salvini.
Il leader della Lega ha definito «allucinante» il dibattito sulla legalizzazione, aggiungendo che la Lega Nord dirà sempre di No ad ogni ipotesi che vada in questo senso.
Ma da giovane Matteo Salvini la pensava all’esatto opposto e affermava: «Noi ci rapportiamo alle tematiche classiche della sinistra, dalla forte presenza statale alla liberalizzazione delle droghe leggere». Correva l’anno 1998 e così parlava il futuro leader leghista al giornale “Il Sole delle Alpi”.
Salvini, all’epoca poco più che ventenne, aveva appena concluso la sua prima esperienza da consigliere comunale a Milano nella giunta Formentini ed era il leader della corrente dei “comunisti padani“.
Ancora nell’autunno del 2014, in verità, Salvini si era detto possibilista sulla legalizzazione durante un’intervista su La7. Legalizzare le droghe leggere? «Parliamone» aveva dichiarato alla trasmissione “Coffee Break”. Poi l’improvvisa conversione al proibizionismo testimoniata in questo dibattito televisivo dello scorso luglio.