Psiconauta

Purple Drank, alla scoperta della droga legale che si ottiene mescolando sciroppo e Sprite

Un nero in macchina guarda la sua bevanda con aria eccitata

Sciroppo per la tosse contenente codeina mescolato alla Sprite: basta questo per miscelare il “purple drank”, bevanda che nel giro di qualche minuto produce effetti sedativi e psicoattivi. Di per se non è certo una novità. Il suo utilizzo infatti, come vedremo, è ormai storico negli Usa e in alcuni paesi del nord Europa.

In Italia invece era considerata semi-inutilizzata. Un po’ perché mai diventata di moda, un po’ perché per gli sciroppi a base di codeina da noi serve la ricetta medica, a differenza che in altri paesi. Ora, almeno stando ad un articolo pubblicato pochi giorni fa dal quotidiano milanese Il Giorno, si starebbe sensibilmente diffondendo tra i giovani a partire dalla Lombardia. Ma procediamo con ordine.

Dicevamo degli Usa. L’uso della purple drank (detta anche in svariati altri modi: sizzurp, lean, syrup, purple jelly, dirty Sprite, eccetera) è già conosciuto nella scena blues di Houston di fine anni ’60. Per parecchio tempo il suo consumo rimane un fenomeno underground, almeno fino agli anni ’90. Quando alcuni artisti hip hop, sempre a partire da Houston, cominciano a celebrarla nei loro testi.

Nel 1998 DJ Screw, un produttore e rapper piuttosto conosciuto anche al di fuori della scena di Houston, pubblica la canzone “Snippin’ codeine”, l’anno seguente l’allora emergente rapper newyorkese Jay-Z (oggi multimilionario imprenditore nonché marito della star internazionale Beyoncé) pubblica “Big pimpin”. Nel 2000 è invece la volta dei Three 6 Mafia, che pubblicano “Sippin’ on some syrup”, pezzo di notevole successo che entrò anche nella rotazione di MTV.

A portare la codeina sulle prima pagine dei quotidiani statunitensi è un evento luttuoso. Il 16 novembre del 2000 Dj Screw muore nel suo studio di registrazione a Houston: l’autopsia certifica l’abuso di codeina e valium come cause dirette della morte. Negli anni successivi la codeina è additata come causa di morte di altri rapper americani, tra questi Big Moe e Pimp C. Mentre nel 2013 è la superstar del rap Lil Wayne a essere ricoverato in preda alle convulsioni dopo un presunto abuso di purple drank.

Se a fare notizia sono come sempre i casi celebri, è però nei quartieri popolari che la codeina crea i maggiori problemi. Nel 2004 uno studio della Dea (il Dipartimento antidroga americano) certifica che in Texas l’uso di codeina a fini psicotropi coinvolge l’8,3% degli studenti delle scuole superiori pubbliche. Alcuni stati cominciano così a limitare le vendite degli sciroppi che la contengono, rendendo necessaria la ricetta medica e vietandoli ai minori.

Tornando all’Italia il suo uso non è certo novità di questi giorni, come supposto con un certo gusto per lo scoop nell’articolo del quotidiano Il Giorno. Già nel 1992, giusto per farsi un’idea, Il Generale (vero precursore del ragamuffin italiano) pubblicò il singolo “Pupilla” all’interno del quale è contenuto il verso “C come codeina, gli sciroppi per la tosse danno una mina”.

Quello che è vero, però, è che attualmente pare registrarsi una rinnovata attenzione verso le capacità psicotrope degli sciroppi per la tosse. Basta una ricerca su internet per trovare numerosi forum nei quali ci si confronta sulle giuste dosi per preparare la purple drank nonché in video tutorial postati su youtube, tra i quali, in italiano, l’immancabile e pietosa guida di Andrea Dipré.

Per il resto Il Giorno racconta di numerosi ragazzi lombardi che nel weekend si recano nelle farmacie della Svizzera ad acquistare confezioni di Makatussin Comp, uno sciroppo per la tosse contenente codeina, la cui vendita è possibile solo dietro prescrizione in Italia, ma libera aldilà delle Alpi. Con 7 euro si acquista la boccetta da 80ml, sufficiente per preparare la purple drank per 5 o 6 persone una volta mescolata alla Sprite (o a qualsiasi altra bevanda gasata).

I rischi, come abbiamo visto, sono legati all’abuso e al sovradosaggio. La codeina è un oppiaceo (ottenuto tramite metilazione della morfina), quindi una droga pesante, capace di creare dipendenza e procurare anche la morte in caso di abuso. La sua pericolosità è acuita dal fatto che agisce come sedativo delle vie respiratorie (per questo è ingrediente di alcuni sciroppi) e in caso di sovradosaggio può causare impossibilità nel controllo del respiro e conseguente soffocamento.



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