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Prodigy infuriato con Pitchfork: "Non ci può recensire un ragazzo bianco privilegiato"

prodigy

Prodigy e Twitter, un rapporto burrascoso. Nelle ultime ore l’mc dei Mobb Deep è apparso parecchio infervorato nei confronti della webzine più famosa al mondo, Pitchfork, ed in particolare nei riguardi di un giornalista. Ma non per una recensione critica, anzi. Andiamo con ordine.

Jayson Greene è il giornalista di Pitchfork che ha recensito “The Infamous” del 1995 e “The Infamous Mobb Deep“, uscito da qualche settimana. Voto 10 al capolavoro del duo del Queensbridge, 4,9 al più recente sequel. La recensione è questa, e sembra piuttosto completa: “il disco che raccoglie brani rari e inediti estratti dalle registrazioni di The Infamous del 1994, è proprio quello che serve per una ristampa fatta a dovere“. Insomma, parole non proprio negative: un punteggio di 10, il massimo ovviamente, non è molto comune su Pitchfork. Come reagisce Prodigy ad un 10 in pagella? Dando della puttanella a Jayson Greene. “Hey, ti stiamo cercando!”.

 

Greene gli risponde al volo: ma ci siamo conosciuti, ti ho intervistato per il tuo libro! L’attacco di Prodigy al malcapitato giornalista ha un senso più ampio, e si comprende con i tweet successivi.

Non fare l’esperto in un campo che non è il tuo. Non hai il nostro stesso flusso sanguigno, non puoi permetterti di parlare di noi!“. Insomma, la rabbia di Prodigy non era casuale (beh, dopo un 10…), ma più complessa: ragazzi bianchi della classe media – secondo P, questo rappresenta Pitchfork – possono commentare il rap quando non hanno esperienza diretta della cultura e delle lotte dell’hip hop? “Senza la musica non avresti un lavoro, puttana!“.

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Nicola Pirozzi



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