Primavera
La primavera è il risveglio della vita, dopo un periodo di ritiro e di sonno. Spero che questa primavera sia anche un risveglio del pensiero e della consapevolezza, dopo un lungo inverno. Ci stanno portando via il bene più grande che un essere umano si può aspettare in una società civile: La LIBERTÀ.
Libertà di pensiero, di comportamento, di ideali, di desideri, di espressione, di libera associazione, di FELICITÀ. E nessuna presunta ed ipocrita “sicurezza” deve andare a discapito della libertà e della felicità degli individui. L’unica limitazione deve essere nel momento in cui la mia ricerca di libertà e felicità è a discapito della libertà e felicità di altri esseri viventi. E il rispetto della libertà e felicità altrui non deve essere solo verso gli uomini, ma verso tutti gli esseri viventi, se no sarebbe poi giustificato fare anche differenze fra gli uomini. Io ho deciso di difendere un vegetale, ingiustamente perseguitato e denigrato da un potere umano ipocrita e corrotto, e, veramente, la liberazione di questo vegetale potrà significare anche la liberazione da modelli di pensiero che limitano pesantemente la crescita di consapevolezza e di civiltà.
In primavera i semi di canapa fremono: sentono il risveglio della vita e vogliono produrre vita anche loro. Non lasciateli ad irrancidire (dopo 3 anni cominciano a perdere vitalità e a morire tristemente, senza essersi potuti esprimere nel disegno della creazione), ma date loro una possibilità di felicità, e loro cercheranno di ricambiare il vostro gesto, offrendosi a voi a maturità raggiunta. Più darete a loro cure amorevoli, più loro vi ameranno, e, nei limiti delle loro possibilità, vi prepareranno una ricompensa che vi aiuterà a gioire della vita.
La simbiosi uomo – cannabis è un atto d’amore nella creazione: e qualcuno che vive nell’odio e nella paura vuole vietare questo amore. Qualcuno con il sistema endocannabinoide mal funzionante ha deciso che anche tutti quelli che possono beneficiare del dono della cannabis ne rimangano privati. E che un essere che potrebbe dare così tanto amore all’umanità debba essere perseguitato e distrutto. Per fortuna, tutti i programmi di distruzione della pianta e della conoscenza legata al vegetale sono falliti, e continuano a fallire, perché è legge di natura che dopo l’inverno venga la primavera: anche per la consapevolezza. E allora, con l’inizio della primavera, venga questa consapevolezza, e ci porti a diffondere un messaggio di risveglio delle coscienze e a farci reclamare ad alta voce il nostro diritto, in quanto esseri viventi, ad aiutare a nascere e a sopravvivere altri esseri viventi: in questo caso vegetali.
Siate oculati nella scelta delle varietà da accudire: studiate bene l’ambiente dove dovranno crescere e scegliete quelle che meglio si potranno adattare al vostro particolare microclima. Se dovete comprare i semi, tenete in considerazione questo e preferiate varietà che possano meglio gioire delle condizioni in cui dovranno trovarsi. Preferite semi nati da incroci di piante sane, non manipolate e stressate pesantemente (rese infelici) per far loro cambiare sesso. Non abbiate paura di dover poi eliminare individui maschi: sarà molto più facile e meno rischioso eliminare questi ultimi (e dare così spazio in più alle femmine) all’inizio della fioritura che trovarsi degli ermafroditi nel pieno della produzione di calici pistillati, che facilmente impollineranno le piante circostanti.
Se potete seminare ettari di canapa industriale, fatelo senza indugio, preferendo qualità dioiche, che permettono rese e qualità maggiori delle monoiche, (contattate l’associazione Assocanapa per la scelta di varietà, le possibilità di utilizzo del raccolto e le modalità pratiche e burocratiche di coltivazione). Se deciderete di seminare poche piante per il vostro fabbisogno e la vostra ricerca di felicità/salute/benessere, andando contro ad una legge lesiva dei diritti degli esseri umani, sappiate che finché saranno piccole (4-5 internodi), da sole in mezzo ad altri vegetali, insetti ed erbivori affamati avranno ben poche possibilità di sopravvivenza. Seminatele in vasetti singoli, con un buon terriccio da semina, permettete loro di gioire di almeno 12 ore di luce (fino a 18, e se almeno qualcuna di sole diretto, meglio. Anche led, fluorescenti e lampade agli ioduri potranno essere usate a questo scopo), proteggetele dal freddo della notte e delle prime ore del mattino, non fate loro mancare l’acqua (ma non affogatele – bagnate dal sottovaso e togliete l’acqua non assorbita dopo qualche ora) e non sovraccaricatele di nutrimenti. E preparate per tempo il terreno dove dovranno essere trapiantate, sia in vasi che in piena terra. Una pianta da sola avrà meno possibilità di essere individuata da parte di possibili predatori (compreso l’uomo) che diverse piante insieme. Vada a tutti coloro che semineranno canapa i miei più sentiti auguri di poterla raccoglier e gioire di tutti i suoi doni, nel modo più libero possibile. Che possa realmente realizzarsi la comprensione, da parte di tutti, della profonda ingiustizia a cui sono sottoposti questa pianta e tutti i suoi utilizzatori. E che questa ingiustizia abbia una fine.