Prerollati di canapa sequestrati e poi restituiti
Un procedimento che rende bene l’idea del caos a livello normativo e di quali problematiche affronti quotidianamente un grow shop, che conferma che la canapa non ha nulla a che fare con il tabacco
“Il 26 di marzo scorso mi hanno chiamato perché c’era la guardia di Finanza nei vari punti vendita di Canapalpino, con un mandato di sequestro dei prodotti dell’azienda Roll to go, che producono prerollati che contengono esclusivamente canapa con THC sotto i limiti di legge. Il mandato era a livello nazionale, non solo per i nostri negozi”.
È il racconto di Marco Dalla Rosa, titolare dei negozi, che prosegue così: “Io in quel momento ero in ospedale, stavo per sottopormi ad un’operazione, ma ho firmato per uscire e mi sono recato sul posto grazie ad un’infermiera che mi ha accompagnato”.
I controlli sono stati svolti nei 3 punti vendita e nella sede legale. “L’oggetto del sequestro erano appunto questi prerollati che contengono esclusivamente canapa. A Feltre, in uno dei negozi, parlo con il comandante che mi chiede se ho il “bollino” del monopolio di Stato, quello presente sul pacchetto di sigarette. Gli rispondo che ovviamente non ce l’ho, al che mi chiede se l’azienda fornitrice del prodotto me l’aveva consegnato e rispondo di nuovo di no, spiegando che non si tratta di tabacco né di un prodotto assimilabile, ma si tratta di canapa. Il comandante mi dà ragione, ma di dice anche che non posso negare che quella sia una sigaretta pronta. Io concordo, ma sottolineo comunque che dentro non ci sia tabacco”.
PREROLLATI SEQUESTRATI E MULTA PER I NEGOZI
Gli agenti proseguono dunque con il sequestro dei prodotti nei 3 negozi. Non superando il quantitativo minimo per dichiarare contrabbando fanno semplicemente il sequestro. Dopo 2 settimane arriva, tramite Pec, la multa da parte del monopolio dello Stato di 1677 euro per negozio, quindi un totale di circa 5100 euro.
A quel punto il titolare dei negozi Canapalpino chiama il suo legale di fiducia, l’avvocato Carlo Alberto Zaina, spiegando di non voler pagare la multa perché si tratta di merce acquistata legalmente, e parte il ricorso.
Passano i mesi e nulla accade. Dopo 90 giorni l’avvocato richiama l’assistito spiegando che il ricorso è stato accettato e la multa non va pagata, ma che ci sarà un periodo di 5 anni durante i quali il monopolio di Stato avrebbe potuto riaprire il procedimento. Dopo altri 3 giorni l’avvocato chiama di nuovo per comunicare all’assistito la vittoria: il monopolio mette nero su bianco che, essendo canapa, non è di competenza dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM).
I prodotti non saranno distrutti e vengono dunque restituiti al negoziante, che in teoria potrebbe tornare a venderli.
Come raccontato nei giorni scorsi da Dolce Vita in un altro caso, l’ADM ha messo nero su bianco di far riferimento alla nota protocollata 573454/RU del 16/09/2024 in un procedimento che a come oggetto il sequestro di quasi mezzo chilo di canapa, evidenziando come, anche se siano prodotti potenzialmente fumabili “non siano da assimilare ai tabacchi lavorati e, pertanto, non rientrino nelle competenze di questa agenzia”.
“La canapa non c’entra nulla col tabacco, è una verità elementare che sembra che l’ADM abbia compreso”, sottolinea l’avvocato Zaina. “È un piccolo passo avanti, vedremo se riusciremo a stabilizzarlo e confermalo in futuro”.