Positivo alla cannabis alla guida: patente restituita perché non alterato
Accade a Trento, dove un ragazzo si è visto ritirare la patente per le regole del nuovo Codice della strada, che però è stata restituita dalla Prefettura in attesa della decisione del giudice
Fermato alla guida e trovato positivo ai cannabinoidi, ha visto la sua patente ritirata e poi restituita, prima della decisione del giudice di pace.
La notizia arriva da Trento ed è stata diffusa direttamente dai legali del giovane, Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti di Tutela Legale Stupefacenti.
“Il nostro assistito era stato fermato alla guida e, dopo un controllo, gli è stata ritirata la patente per aver assunto THC. Con la nuova riforma del Codice della Strada, non serve più dimostrare lo stato di alterazione: basta la semplice assunzione per far scattare le sanzioni”, raccontano infatti gli avvocati, spiegando che come difensori, si sono attivati subito.
Hanno immediatamente contattato il medico del pronto soccorso e “ottenuto una dichiarazione chiara e ufficiale che attestava come, al momento dell’ingresso in ospedale, il nostro assistito fosse perfettamente lucido e non in stato di alterazione“.

POSITIVO ALLA CANNABIS: PATENTE RESTITUITA
E così, prima ancora della decisione del Giudice di pace, gli avvocati hanno ottenuto la restituzione della patente per il loro assistito.
“In attesa della decisione del Giudice di Pace in sede civile”, raccontano infatti i legali, “abbiamo ottenuto un grande risultato: la restituzione immediata della patente di guida, direttamente dalla Prefettura di Trento, la quale ha accolto la nostra istanza”.
Non solo, perché sottolineano che: “Questo ci ha permesso di annullare l’intero percorso presso la Commissione Medica Locale, evitando così anni di esami, accertamenti e analisi periodiche. Niente iter invasivi, niente lungaggini, niente etichette infondate. Ora il nostro assistito è libero di guidare, e noi andiamo avanti con la richiesta di archiviazione del reato di guida sotto effetto di sostanze”.
La conclusione? “Forse non servirà nemmeno arrivare alla Corte Costituzionale: la verità e la prova dell’innocenza sono già sul tavolo”.
Mentre l’ennesimo studio scientifico dimostra la scarsa affidabilità dei test salivari, questa storia dimostra una cosa importantissima: nel caso di fermo alla guida, oltre a contattare un legale esperto in questo tipo di situazioni, è fondamentale chiedere ai medici che si appresteranno a fare gli esami di rito, una visita che certifichi l’assenza dello stato d’alterazione, oppure che il legale si adoperi immediatamente per le necessarie indagini difensive.