Poliziotti e cani nelle scuole che rincorrono ragazzi per una canna. Non se ne può più
Ad ogni anno scolastico si ripete la stessa storia. Mentre nelle strade d’Italia evasori e grossi spacciatori la fanno sostanzialmente franca, le risorse pubbliche vengono impiegate per mandare vere e proprie squadre di poliziotti con tanto di unità cinofila nelle scuole. Controlli dentro agli scuolabus, all’ingresso degli istituti, nelle classi e fin dentro ai gabinetti per scovare pericolosi criminali in possesso di mezzo grammo di fumo o di un paio di cartine lunghe.
Lo scorso anno si era raggiunto il record in questa caccia alle streghe, che continua a svolgersi in onore di una malsana idea di sicurezza e tutela della salute, spesso richiesta dagli stessi presidi con l’approvazione dei genitori. Con risvolti talvolta inquietanti, come quando in una scuola di Busto Arsizio la polizia ingaggiò una vera e propria caccia all’uomo con tanto di inseguimento in mezzo a studenti e professori tra i corridoi per bloccare un ragazzo in possesso di appena un grammo di erba.
Anche quest’anno la repressione sembra non voler essere da meno, ed è di ieri la notizia di due nuove operazioni “anti-droga”. In un liceo di Lucca la polizia cittadina si è presentata in forze, coaudiuvata da un cane antidroga da sguinzagliare tra gli studenti. I controlli si sono ripetuti sia all’ingresso dell’istituto prima delle lezioni, sia nei corridoi e nelle classi; il tutto per lo sconvolgente bottino di “un involucro di hashish del peso di circa 1 grammo che era stato nascosto nella fessura di un muro e di un altro involucro, di eguale peso, rinvenuto su un marciapiede, al di sotto di una finestra di un’ aula”. Ore di attività, di stipendi pagati a polizia e addestratori cinofili, e lezioni interrotte per scovare due grammi di droghe leggere, oltretutto senza trovarne i proprietari.
Nelle stesse ore a Siracusa un’operazione analoga ha addirittura riguardato numerose scuole superiori della città. Anche qui ore di controlli per trovare “un involucro contenente 6,5 grammi di sostanza stupefacente di tipo marijuana, alcuni semi di cannabis, svariate cartine ed un bilancino di precisione”. Anche qui tutto materiale abbandonato dai proprietari non appena hanno saputo dei controlli.
Non altrettanto bene è andata però a due studenti, trovati in possesso di un non meglio precisato “materiale atto al consumo dello stupefacente”. La polizia di concerto con il preside ha convocato i genitori dei due malcapitati, che dopo adeguata ramanzina sono stati anche segnalati al Sert come consumatori di cannabis. E quel che è peggio, come da tradizione italiana, per uno spinello si dovranno ora trovare in fila in mezzo a tossicodipendenti veri, per essere analizzati e interrogati dagli psicologi del Sert.
Insomma, mentre in tutto il mondo si comincia a parlare finalmente di un approccio più razionale e meno criminalizzante verso le droghe leggere, in Italia si continua a spendere denaro pubblico per reprimere dei ragazzini. Una vera e propria caccia alle streghe attuata con l’appoggio di presidi, media locali, e spesso degli stessi genitori. Mentre gli stessi ragazzi perquisiti al mattino, quando viene la sera in discoteca potranno comodamente trovare bar che offrono il 3×2 sui cocktail alcolici e rappresentanti delle multinazionali del tabacco che li invitano a provare qualche nuova marca di sigarette. Alla faccia della tutela della salute dei minori.