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A Parigi vanno di moda i teschi sopra l’uniforme di polizia, ed è preoccupante

Un ultimo caso conferma la moda dello "squadrone della morte" nella polizia oltralpe, e l'ideologia fascista che c'è dietro

Polizia francese
Uno degli agenti intervenuti durante una manifestazione ambientalista vicino Parigi. Indossa un foulard col teschio, simbolo di appartenenza a vere e proprie “squadre” che inneggiano al tema della morte e della vendetta, con ispirazioni fasciste e naziste.

Lo scorso 23 settembre la polizia francese ha soppresso una protesta degli ecologisti all’aeroporto di Bourget, vicino Parigi. Lo sparuto gruppo, una ventina in tutto, che manifestava contro l’uso di jet privati, è stato fermato da agenti che sembravano pronti a salvare il mondo dagli alieni, a cominciare dal look: sulla divisa di alcuni di loro c’erano figure di teschi e altro immaginario macabro. Una chiara conferma del ritorno di moda di una certa ideologia, che riaccelera il processo di estremizzazione verso destra della polizia in Francia, come scrive il magazine di protesta sociale Contre Attaque.

Si tratta di un fenomeno abbastanza inquietante. In particolare, l’unità di polizia fotografata in quell’occasione è la famigerata CSI 93, che in passato è stata coinvolta in diversi casi di violenza e ha sgominato racket e traffici di droga. La CSI 93 era stata smantellata dopo uno scandalo politico che l’aveva visa coinvolta, ma di fatto il prefetto della polizia di Parigi, Lallement, ha fatto pressione perché potesse continuare a operare. La CSI 93 è sempre stata considerata uno “squadrone della morte”, e il fatto che questo immaginario venga riproposto ancora oggi non può che preoccupare.

Un grande problema è che in questo caso, come in altri documentati, la polizia francese appare spesso con il volto coperto: gli agenti sono incappucciati o indossano maschere, e la matricola non è ben visibile dalla divisa. Comportamenti contrari alla democrazia, che vanno contro la legge: la polizia ha il monopolio della violenza, e proprio per questo dovrebbe essere controllata. Spesso, per evitare che gli agenti siano “troppo esposti”, si permette loro anche di togliere la matricola in vista. Praticamente, agiscono senza sapere di chi si tratti. Comunque un passo avanti rispetto all’Italia dove i codici di identificazione sono addirittura un miraggio.

Il simbolo del teschio richiama un immaginario ben preciso, lo stesso che aveva scelto il legionario francese che nel 2013 fu fotografato a Mali durante l’intervento militare francese nel paese, ritratto in atti di estrema violenza. Allora le immagini scandalizzarono il Paese e l’agente venne sanzionato, ma oggi sembra serpeggiare ancora nelle forze dell’ordine una logica dichiaratamente vicina alle ideologie fasciste e naziste.

L’immaginario dello squadrone della morte del resto richiama gli infiniti atti di violenza legali e illegali perpetrati nel mondo da forze che dovrebbero tutelare l’ordine: non ci sono solo gli infiniti casi degli USA a far parlare, ma anche quelli della polizia militare ultra violenta brasiliana, o la repressione dell’anno scorso in Colombia, che ha causato decine di morti. Fatto è che questi simboli, che accomunano tutte queste involuzioni malate delle forze di polizia, continuano ad avere grande successo tra le fila della polizia francese, e questo fa davvero paura.

polizia francese



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