Politiche sulle droghe: il governo Renzi è latitante. La denuncia delle associazioni italiane
Più volte nell’ultimo periodo abbiamo parlato di come il governo Renzi si sia dimostrando completamente assente in tema di politiche sulle droghe. Ora a denunciarlo scendono in campo le associazioni, gli operatori e le comunità che lavorano nel campo della politica delle droghe e delle dipendenze, con un comunicato che mette in luce i ritardi e le mancanze gravi che si aggiungono all’assenza ormai strutturale di una delega politiche in materia.
Secondo le associazioni il governo si sta rendendo colpevole di una «clamorosa violazione delle leggi» perché ad oggi non ha ancora presentato al Parlamento la relazione annuale del Dipartimento Politiche Antidroga che, come previsto dal Dpr 309/90, dovrebbe essere presentata ogni anno entro il 30 giugno, e dovrebbe servire consentire al Parlamento di conoscere e confrontarsi sulle strategie e sugli obiettivi raggiunti dalle politiche sulle droghe, nonché sull’attività relativa alla erogazione dei contributi finalizzati al sostegno delle attività’ di prevenzione, riabilitazione, reinserimento e recupero delle dipendenze.
Inoltre il governo Renzi ha continuato a violare la legge (in questo caso come già fatto dai precedenti governi Monti e Letta) anche in merito alla mancata convocazione della Conferenza governativa sulle droghe, che dovrebbe tenersi ogni tre anni m che ormai da 10 non si svolge.
«Il fatto è ancora più inquietante perché la Relazione è sicuramente pronta – prosegue il comunicato – anche per l’importante contributo dato dal Cnr, ma problemi organizzativi interni alla Presidenza del Consiglio ne ritardano e minacciano l’uscita; per questo chiediamo che venga al più presto resa pubblica ed inviata ai deputati e ai senatori al fine di non procrastinare ulteriormente la possibilità di una discussione approfondita e l’apertura di un confronto anche con la società civile.
Tale ritardo aggrava una sensazione di trascuratezza e disattenzione politica per questi temi, ormai diffusa negli operatori e nella società civile, a fronte di fenomeni legati al tema droga e delle nuove forme di dipendenza in rapido cambiamento ed evoluzione, con nuove domande di intervento, di ricerca, di approfondimento, di sviluppo e trasformazione del sistema di presa in carico. La Presidenza del Consiglio da cui dipende il Dipartimento Politiche Antidroga è responsabile in prima persona per colpa o per omissione e deve risponderne politicamente. Immediatamente».
Il comunicato di protesta è stato firmato dalle seguenti associazioni: gruppo Abele, Cnca, Forum Droghe, Società della ragione, Cgil, Lila, Antigone, Comunità San Benedetto al Porto, Legalizziamo!, Legacoop sociali, associazione Luca Coscioni, Tavolo sulla sanità e salute mentale, associazione L’isola di Arran, Comunità Progetto Sud.