“Piccolo Principe” della Fattoria Cabanon
Da quando ho iniziato a scrivere questa rubrica, rendendo pubblica la mia passione per il vino oltre a quella per l’erba, sono molte le persone che mi donano un vino per condividere la loro esperienza e per avere un giudizio, una degustazione. Personalmente preferisco degustare insieme a chi mi ha fatto dono del nettare di Bacco, ma non sempre è possibile condividere questo piacere, per motivi vari, anche legati alla qualità del vino e al periodo della ricezione dello stesso. Questa volta ho degustato un vino unico nel suo genere, ringrazio Andrea e Ysabelle di Italgrow per avermi fatto scoprire questo produttore.
Si chiama “Piccolo Principe” è un Barbera Riserva O.P. D.O.C.” della Fattoria Cabanon: il vino a detta dei vignaioli stessi è prodotto “Nella vigna più povera e vecchia dell’azienda, produce una barbera dai pochi grappoli spargoli e piccoli, ma ricchi di virtù.”
Vale la pena parlare dell’azienda fondata nel 1909 (quasi 100 anni fa), situata in Lombardia ai confini con il Piemonte, è un’azienda a conduzione familiare e vanta una tradizione di agricoltura biologica e attenzione alla natura già da tempi non sospetti, il suo creatore infatti ha fatto del rispetto per l’ambiente la sua filosofia di vita e di ispirazione per le iniziative aziendali. Il risultato è un azienda vitivinicola che produce vini e distillati nel più assoluto rispetto della natura e della salute dei consumatori. “Qui non è mai stato fatto uso, in nessuna occasione, di fitofarmaci, diserbanti sistemici o antibotritici, in ossequio ad una filosofia che salvaguardia la salute dell’uomo e l’equilibrio dell’ambiente in cui la famiglia vive e lavora”; un’affermazione che da sola vale una visita guidata nella fattoria e un elogio particolare a chi l’ha creata e chi l’ha fatta crescere; spero di riuscire a fare una visita al più presto.
Passiamo alla degustazione del “Piccolo Principe” iniziando con l’esame visivo, dove il vino risulta cristallino, di un colore rosso rubino intenso, con una fluidità abbastanza consistente. Essendo un vino del 2001 abbiamo avuto cura nel degustarlo dopo averlo fatto decantare per un ora circa, ma un po più di tempo ne ha ampliato le già notevoli caratteristiche olfattive.
Approfitto per ricordare l’importanza di fare un operazione del genere, fare prendere ossigeno ad un vino. Ricordiamo che dopo la vinificazione il vino ha passato un anno in piccole barriques, poi un affinamento in grandi botti di rovere e almeno 4 o 5 anni chiuso in bottiglia. Decantarlo o aprire la bottiglia due ore prima è una cosa indispensabile se si vogliono percepire appieno le caratteristiche olfattive e gustative.
All’olfattiva percepiamo un notevole bouquet di profumi molto intensi, partendo dai sentori di frutta rossa, amarena, ciliegia e dei frutti di bosco. Non da meno le note di confettura e di frutta secca, nocciola e uva passa. Si avverte anche una nota di erbaceo, aromatico, ma nel finale sono i profumi tostati di cacao e caffè che prendono il sopravvento.
Alla gustativa mantiene le premesse di struttura, e anche le caratteristiche del Barbera sono abbastanza tangibili, una giusta acidità, tannini di buona qualità e un ottimo equilibrio donano a questo vino un carattere deciso, ma molto gradevole ed equilibrato.
Un piccolo appunto sullo stato evolutivo del vino e sull’antica questione dei vini rossi assaggiati troppo presto. Molti vini vengono immessi sul mercato quando ancora avrebbero bisogno di un ulteriore invecchiamento in vetro; si tratta di vini rossi da riserva, che se stappati troppo presto presenteranno delle durezze e un austerità notevole, caratteristiche che nascondono il potenziale di un vino che ha bisogno di un evoluzione più ampia. In questi casi una permanenza più prolungata in vetro, potrebbe dare una mano decisiva.
Anche se non è il caso del “Piccolo Principe”, sono pronto a scommettere che questo 2001, non solo manterrà le sue caratteristiche intatte ma se conservato in maniera adeguata possa esprimere un potenziale evolutivo ancor più ampio.