Non solo miglioramento dell’economia, più fondi per scuola e sanità, maggiore giustizia e minor numero di incarcerati per reati non violenti e generale diminuzione dei consumi tra gli adolescenti grazie alle campagne informative. La legalizzazione della cannabis comporta anche qualche effetto collaterale, che per quanto possa fare sorridere è giusto non negare. Ad esempio, una ricerca ha certificato come negli stati Usa dove la cannabis è legale aumenta la vendita di gelati, biscotti, patatine ed altro cibo spazzatura.
La ricerca, intitolata Recreational marijuana laws and junk food consumption, e pubblicata sulla rivista Scienze Direct, ha scoperto che la legalizzazione della marijuana ricreativa fa aumentare le vendite di cibo spazzatura di circa il 6,3% in termini di vendite e del 5,1% in volume. I ricercatori hanno analizzato gli stati di Colorado, Oregon e Washington, nonché i dati storici delle vendite al dettaglio dal 2006 sui prodotti alimentari spazzatura.
La marijuana legale aumenterebbe del 3,1% le vendite di gelato, del 4,1% quelle dei biscotti e del 5,3% delle patatine.
I due ricercatori che hanno condotto lo studio hanno sottolineato nei commenti come questi dati dovrebbero essere considerati per le politiche pubbliche e possibili campagne di informazione, specie alla luce del fatto che circa il 40% dei cittadini statunitensi ha problemi di obesità.
Quella pubblicata su Scienze Direct non è la prima ricerca sul tema cannabis e “fame chimica”. Già nel 2015 una ricerca dell’Università di Yale, pubblicata sulla rivista scientifica Nature. aveva spiegato che fumare cannabis inganna le cellule cerebrali responsabili del senso di sazietà, meccanismo che induce i consumatori di droghe leggere ad avere un forte senso di appetito dopo aver fumato.