Piattella, l’ultima evoluzione dell’hashish
Un nuovo tipo di ice-o-lator unico e molto particolare creato grazie ad uno speciale processo di cura
C’è una parola italiana che negli ultimi mesi è sulla bocca dei fumatori di hash di mezzo mondo, dalle spiagge bianche della Thailandia al centro di Roma, dalla Spagna agli Stati Uniti sono ormai in pochi a non conoscere la parola Piattella.
Una parola che porta una firma tutta italiana a rappresentare nel mondo un prodotto, come vedremo, di altissima qualità e unico nel suo genere.
COS’É LA PIATTELLA?
Piattella è un ice-o-lator sottoposto a un particolare processo di cura, ma non è solo questo che lo rende particolare e unico.
Piattella deriva dalla parola italiana piatto che richiama la forma ultima che viene data all’ice-o-lator già curato, ma per vederlo dal vivo e provarlo dobbiamo lasciare l’Italia e recarci a Barcellona, in uno dei migliori Club della città: Uncle’s Farm Social Club, casa ufficiale della Piattella.
Così, per capire perché la Piattella è diventata famosa nel mondo e cosa la rende unica, tanto da far rimanere a bocca aperta anche i fumatori a stelle e strisce, sono andata a parlare direttamente con chi l’ha inventata.
Uncle’s farm è ormai un marchio di qualità per i fumatori più esperti amanti del full melt ed è proprio per loro che nasce la Piattella: dall’esigenza di creare un prodotto di alta qualità che fosse accessibile non solo ai fumatori di dab, come gli ice-o-lator e i fresh frozen non curati, ma anche con una texture adatta al classico joint che allo stesso tempo riesce ad esaltare le qualità organolettiche della resina.
L’IMPORTANZA DELLA CURA A FREDDO
Per fare ciò il proprietario di Uncle’s farm, conosciuto da tutti come Lo Zio, sottopone a un processo di cura a freddo e controllo dell’ossidazione e mutazione il fresh frozen, un ice-o-lator prodotto da piante fresche, appena tagliate, e che prevede l’utilizzo dell’intera pianta (comprese cime e foglioline piene di resina).
La cura a freddo può durare dalle due alle sei settimane negli appositi barattoli (Jar tech) e in seguito gli viene data la forma della Piattella, forma che non è assolutamente casuale ma che fa parte del processo di cura.
Non tutti gli ice sono adatti a questo tipo di cura e come per ogni estrazione, la maniera in cui sono state coltivate le piante da cui estrarre la resina è fondamentale per la riuscita.
Proprio per questo motivo Lo Zio sceglie di collaborare solo con 3 grower/hashmaker residenti in città: Slite, La Sagrada farm e Super pig, che coltivano appositamente per produrre fresh frozen.
La scelta del materiale di partenza è uno degli step più importanti, così come la grandezza dei tricomi ed è per questo che Lo Zio predilige tricomi grandi (maglia da 90 micron) e genetiche con resine adatte a estrazioni di questo tipo.
L’obiettivo della Piattella è quello di migliorare la texture del fresh frozen, che senza la cura è difficile da maneggiare, esaltandone tutte le proprietà organolettiche attraverso una cura a bassa temperatura, che evita l’evaporazione dei terpeni che determinano il profumo.
La bravura sta nella scelta del prodotto e nel saper adattare il metodo alla qualità della resina, cambiando tempi e temperature quando necessario, in modo da fermare la naturale degradazione della resina nel momento in cui è al massimo delle sue proprietà in termini di odore, sapore ed effetto.
Dietro la Piattella c’è sicuramente una grande passione per la cannabis e soprattutto per le estrazioni, una passione che si trasforma in ricerca, sperimentazione e risultati eccellenti che portano ancora una volta in alto un nome italiano nel mondo.
A cura di Hilde Cinnamon
Grower residente a Barcellona. Ha un cultivo, un’associazione cannabica e una selezione di genetiche più che rispettabile. Instagram: @hilde.cinnamon