Piano nazionale contro le droghe, Ferrero contro tutti
A fine novembre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il “piano italiano di azione sulle droghe”, sarà valido per il 2008 ed è composto da 5 pilastri fondamentali: coordinamento nazionale e interregionale; riduzione della domanda; riduzione dell’offerta; cooperazione internazionale; informazione, ricerca, valutazione.
Ho scaricato e stampato il piano, ho letto prima le recensioni e i commenti sui media poi ho cominciato a studiare il documento. Dopo pochi minuti mi fermo e capisco che sostanzialmente si tratta di un atto richiesto dall’Europa, un documento sostanzialmente inutile e con poca efficacia reale se prendiamo in considerazione le esigenze del Paese: cambiare l’attuale legge sulle droghe.
Ricordiamolo, è una delle leggi più repressive nel mondo occidentale. In due anni di attuazione sono centinaia i casi di persone finite in carcere per possesso di cannabis, una parte assolti dalle sentenze di cassazione. È evidente che senza cambiare la legge fini-giovanardi non si esce da questo pantano nel quale sono caduti i consumatori.
La posizione del ministro Ferrero è chiara, ha fatto dichiarazioni molto esplicite nelle quali attacca i colleghi di governo, uno dei pochi componenti del governo a prendere posizione in maniera esplicita sulla necessità di cambiare la legge attuale e a dichiarare che le due proposte di legge presentate sono bloccate e non riescono ad arrivare neanche in Consiglio dei Ministri.
Tutte le azioni intraprese da Ferrero sono fallite, la volontà politica del Ministro con delega in materia droga è evidente, cambiare la legge attuale. C’è da chiedersi se sia il caso di continuare a martoriarsi in questo modo. I consumatori e i malati che speravano in un cambiamento repentino della legge con il governo attuale rimangono con le mani in mano, molti con le manette ai polsi.
Al contrario, ricordiamo che sono stati presi da parte del governo inasprimenti proibizionisti e atti repressivi gravi nei confronti di tutti i consumatori, indistintamente: la negazione del gratuito patrocinio per chi è accusato di droga, controlli con unità cinofile nelle classi scolastiche, carcere per chi guida sotto effetto di cannabis.
Pur non confidando nella buona fede di Ferrero, è facilmente riscontrabile che i suoi interessi di partito (del quale fa parte) siano concentrati nel cambiare la legge visto che i suoi elettori chiedono questo, e ne gioverebbe a livello elettorale tutta la sinistra pacifista. Nonostante questo non sono riusciti ad ottenere niente di concreto.
Per interessi (elettorali) opposti, altre forze politiche istituzionali che si autodefiniscono antiproibizioniste, concentrano gli sforzi politici a criticare ed attaccare l’unica parte del governo ha l’obiettivo politico di cambiare la legge, ignorando del tutto coloro che impediscono di discutere le proposte in Consiglio dei Ministri. Le forze conservatrici ringraziano!
Ma quali sono queste forze politiche che si oppongono al cambiamento della legge all’interno del governo? È un asse politico, trasversale, legato agli interessi economici che si celano dietro la legge fini-giovanardi. Sono forze politiche legate, e in parte finanziate, dai potentati economici legati ad alcune comunità di recupero, vere e proprie aziende con milioni di fatturato e manodopera a costo zero. Queste forze lavorano all’interno del palazzo, al riparo dai riflettori e con i loro giochi di potere sono riusciti a contrastare qualsiasi tentativo di intervento sull’impianto di legge in materia di droghe. E noi consumatori, noi malati, noi cittadini siamo sempre tra l’incudine e il martello.
Interessi di partito ed economici, comunità di recupero/aziende, ostacoli ideologici e la diffusione della cocaina che si trova ovunque, nelle strade, nelle piazze e nelle tasche di persone inconsapevoli di quelli che sono gli effetti della sostanza che stanno usando. Accessibile oramai anche a ragazzini di 14 anni, il calo della qualità e del prezzo non sono certo una casualità, la criminalità è organizzata e sfrutta gli shock e l’ignoranza. Senza una reale informazione sulle droghe, legali e illegali non si ridurrà mai l’uso inconsapevole di sostanze.
In questi due anni di vita della legge fini-giovanardi, non c’è stato nessun calo del consumo, dello spaccio o del danno. Sono anni che i centri sociali, gli operatori sociali, le associazioni, i pazienti, i consumatori consapevoli e molte altre realtà raccontano la diffusione spropositata di alcune sostanze, sono anni che le associazioni si denuncia uno stato di cose che poi puntualmente vengono confermate da organi istituzionali vari, arrivando sempre in ritardo. Il narcotraffico ringrazia!
Siamo stufi di minestroni mediatici confusi e siamo stufi delle mediazioni, degli annunci e delle promesse mai mantenute, siamo stufi anche di chi non riesce a vedere oltre i propri interessi elettorali, come sempre siamo stufi dei partiti che attraverso i loro giochi di potere tengono in ostaggio un’intera popolazione, impedendo di fatto il progresso, ma non quello che si sente in televisione e che si legge sui giornali.
Il “progresso economico” che porta lavoro nero e precario, tagli alle spese sociali, politiche repressive a 360 gradi e altri disastri, se lo possono tenere. Noi chiediamo da sempre il progresso vero, quello che tutti e tutte cerchiamo attraverso le mobilitazioni, le iniziative, le occupazioni, le attività, le riviste, la cultura, la musica e in mille modi diversi, ma sempre finalizzati al raggiungimento di una vita dignitosa per TUTTI/E.
Gennaro
M.D.M.A.