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Perché dovremmo essere più spirituali, al di là di ogni religione

Perché dovremmo essere più spirituali, al di là di ogni religione

Andiamo sempre di corsa. Poco spazio per l’animo. Troppo poco spazio per le riflessioni. Altrettanto ristretto quello che dedichiamo alla spiritualità.

A prescindere dall’essere credenti o meno, non si può disconoscere l’esistenza dello spirito o dell’anima. Lo spirito per definizione è una “realtà” immateriale, trascendente e immanente nell’uomo, ben distinta da quella materiale.

Nella storia umana, sin dall’antichità, filosofi e matematici greci e latini si sono interrogati sull’esistenza dell’animo o dello spirito. Talete, Platone, Democrito, coniugavano l’aspetto filosofico spirituale con quello scientifico, più pragmatico.

Il dualismo materia-spirito ha sempre permeato la nostra cultura occidentale, ma oggigiorno molti studiosi moderni, come il dottor Michael Ferguson, hanno associato i concetti di neuroscienza e spiritualità proprio a sottolineare una stretta relazione tra il seme “scientifico” e quello “ultraterreno” insito nell’essere umano.

L’essere umano, così come una pietra, una pianta, un animale, tutto il creato, sono formati da materia e spirito. Due manifestazioni che coesistono nella stessa realtà.
Anche il Dalai Lama si è molte volte espresso a favore di una “spiritualità e un etica laica” che deve superare il concetto divisivo di religioni.

In un mondo globalizzato, siamo tutti interconnessi l’un l’altro, sia con la materia che con lo spirito.

Lo mostra bene “Zion Train” di Ras Julio, Edito da Edizioni La Carmelina Ferrara & SouLove Records. Un libro non soltanto per chi è Rasta, ma per tutti coloro che avvertono che si può vivere meglio; un’avventura nel modo di vivere Rastafari per scoprire come la spiritualità possa aiutare nella ricerca quotidiana dell’equilibrio. Un equilibrio che ha ai due estremi, per l’appunto, lo spirito e la materia.

Ras Julio è un Rastaman devoto, un dedito padre di famiglia, un attivista culturale. È il tipo di persona che definirei “militante instancabile”, con il focus saldo in tutte le iniziative che porta avanti, dal programma web-radio che conduce Iyahbinghi, allo spazio culturale dell’House of Rastafari all’interno del Rototom Sunsplash, al suo brand shop Livity Creations, e non ultimo la sua scrittura profonda, intuitiva, trascinante.

Quando gli chiedo di descrivermi questo suo primo lavoro stampato, Julio scrive: “Zion Train è un percorso, per Rasta e non, attraverso il quale si arriva a familiarizzare di più con la nostra componente spirituale. Non è un libro religioso, non ci sono preghiere o rituali, ma c’è la quotidianità: vivere non è sempre facile, ci sono tanti piccoli o grandi ostacoli che dobbiamo affrontare ogni giorno. Ognuno ha i suoi. Il problema non sono tanto gli ostacoli o le avversità ma come noi reagiamo ad essi. Siamo spezzati in due tra come vorremmo che le cose andassero (bene) e come invece realmente vanno (meno bene).”

Una dicotomia tra aspettativa e realtà. Così entra in gioco lo Spirito, ovvero quella parte che trascende chiese, moschee, preghiere e cerimonie. È la componente divina che rende ogni essere umano capace di pensare, avvertire sensazioni, credere in ideali e provare grandi sentimenti. Il libro mostra come la Spiritualità Rastafari aiuti l’essere umano a nutrire e familiarizzare con questa componente.

Dice l’autore: “L’obiettivo sarà scoprire che in realtà noi siamo come un’automobile full optional che esce dalla fabbrica totalmente accessoriata. Abbiamo già in noi tutte le risorse per affrontare le nostre vicissitudini e vivere in maniere migliore onorando il nostro diritto di nascita, ovvero la felicità.” Una lettura che alimenta la speranza di cambiare rotta a questo mondo.

Perché dovremmo essere più spirituali, al di là di ogni religione

a cura di Fahbro aka Fabrizio Fiorilli
amante di musica, spiritualità e basket. Vegetariano e No Global convinto.



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