Pensateci bene prima di staccare il fiore a una pianta
Forse è meglio riflettere e magari scusarsi prima di azzannare un pomodoro caldo dal sole o tagliare via infiorescenze da piante ancora vitali: il mondo vegetale potrebbe soffrire il dolore. E soffrirlo in modo molto simile agli animali. Recenti esperimenti dimostrano che le piante possiedono un sistema di trasmissione elettrica di segnali all’interno del proprio corpo. E questo permette di mandare stimoli ad altre parti della pianta, esattamente come fa il nostro sistema nervoso quando una parte del corpo è sottoposta a caldo, freddo, tagli o punture.
Una mimosa richiude le sue foglie quando qualcosa la tocca. È una difesa contro gli insetti. In un esperimento, l’anestesista somministra etere alla pianta e dopo un’ora questa appare normalmente vitale ma non reagisce più agli stimoli tattili. Questo significa che l’etere, come riesce a interrompere il flusso elettrico nervoso che ci stimola a restare svegli, riesce ad “addormentare” anche la pianta. Nonostante i vegetali, diciamo noi, non abbiano un sistema nervoso e un cervello in grado di ricevere stimoli elettrici.
Se le foglie si bruciano, parte un segnale. Nel successivo esperimento il ricercatore applica sensori elettrici a un ramo, collegandoli a uno strumento di misurazione. In condizioni normali, nella pianta non c’è passaggio di corrente. Poi viene bruciata una foglia dello stesso ramo: il sensore rileva un ben preciso impulso elettrico di 50 millivolt. L’oscilloscopio rivela una forma d’onda del segnale simile a quelle trasmesse all’interno del corpo umano, anche se nelle piante si muovono più lentamente.
Grow natural. Finora si pensava che le piante non utilizzassero sistemi elettrici di segnalazione, come avviene nel corpo degli animali, ma soltanto messaggi biochimici. Potrebbe quindi aprirsi un nuovo filone di ricerca, e intanto non basta più che il vegetale sia coltivato con nutrienti e antiparassitari organici: non deve nemmeno essere stato maltrattato durante la sua vita. Altro che Top e Supercrop.
Il video degli esperimenti citati è visibile in questa pagina.