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Patente: è necessario proteggere i pazienti

È fondamentale garantire la possibilità di guidare ai pazienti in trattamento con cannabis terapeutica, senza il rischio di incorrere in sanzioni

Patente: è necessario proteggere i pazienti

Il messaggio dell’associazione di pazienti Cannabis Social Club Bolzano, che chiedono tutele per i pazienti e la loro patente di guida.

Il Ministro Matteo Salvini ha fatto delle “concessioni”: le nuove e severe disposizioni del Codice della Strada non si applicheranno ai pazienti in trattamento con cannabis terapeutica – ma solo in futuro. Fino ad allora, tuttavia, sarà necessario avviare colloqui e negoziati. L’Associazione di pazienti Cannabis Social Club chiede quindi ai decisori locali in Alto Adige di proteggere i pazienti che dipendono dalla terapia con cannabis, senza lasciarli soli, visto che spesso si tratta di pazienti cronici e farmaco-resistenti.

STUPEFACENTI, PAZIENTI E PATENTE

È da poco entrato in vigore il decreto sulla sicurezza stradale (nuovo Codice della Strada), che prevede controlli più severi sull’uso di droghe. Tuttavia, il legislatore non ha considerato che i pazienti che assumono sostanze psicotrope come farmaci si trovano ora di fronte a un vero e proprio dilemma sanitario. Le nuove disposizioni del Codice della Strada prevedono il ritiro della patente e una multa fino a 6mila euro in caso di riscontro di sostanze psicotrope durante i controlli. 

Questo riguarda soprattutto i pazienti cronici che stanno seguendo una terapia del dolore o un trattamento psicologico farmacologico. In altre parole, persone con menomazioni significative per le quali la patente di guida e la mobilità autonoma rappresentano una libertà cruciale. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sostenitore assoluto del nuovo Codice della Strada, è finito sotto tiro da più parti. Ha quindi scritto ai ministri dell’Interno e della Salute, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci, e al sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, per chiedere l’istituzione di una Consulta tecnica che tuteli le persone in trattamento con sostanze psicotrope, come la cannabis terapeutica, sotto controllo medico. 

La questione riguarda in particolare l’articolo 187 del Codice della Strada, che regola le sanzioni per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Secondo la legge attuale, la semplice assunzione di sostanze stupefacenti e la conseguente positività ai test antidroga comportano una responsabilità penale. In passato, invece, era necessario provare lo stato di alterazione psico-fisica per poter applicare una sanzione. 

TERAPIA CON CANNABIS MEDICINALE 

L’uso della cannabis terapeutica è legale in Italia dal 2007. Il decreto ministeriale del 9 novembre 2015 ha reso possibile ottenerla anche gratuitamente per molte condizioni mediche, come sclerosi multipla, dolore cronico, lesioni del midollo spinale, sindrome di Gilles de la Tourette, anoressia nervosa, glaucoma, e per i pazienti che soffrono degli effetti collaterali di chemioterapia, radioterapia e trattamento dell’HIV. Inoltre, la cannabis terapeutica è disponibile, a spese del paziente, per altre malattie, dall’epilessia all’Alzheimer, dal Parkinson alla fibromialgia. 

Il fattore decisivo per queste prescrizioni è che la maggior parte di questi pazienti sono malati cronici e farmaco-resistenti, persone che ora potrebbero trovarsi costrette ad interrompere il trattamento o rischiare sanzioni gravi mettendosi alla guida. 

COSA CHIEDONO LE ASSOCIAZIONI DEI PAZIENTI IN TUTTA ITALIA? – COSA CHIEDIAMO NOI? 

Le associazioni di pazienti e gli stakeholder del settore si sono mobilitati in tutta Italia! È inaccettabile che non si consideri l’uso terapeutico sotto controllo medico. L’emendamento al decreto in discussione, che si sta prospettando, è accolto positivamente da tutti, ma non siamo ancora arrivati a questo punto. 

Noi, l’Associazione di pazienti Cannabis Social Club, siamo un’organizzazione di volontariato in Alto Adige. Aiutiamo i pazienti che non sono più in terapia ad iniziare il trattamento con cannabis terapeutica e li sosteniamo durante il percorso. Il nostro obiettivo è anche quello di promuovere l’uso della cannabis terapeutica nel sistema medico altoatesino, a beneficio dei pazienti, che possono aspettarsi un miglioramento della qualità della vita, e a beneficio del sistema sanitario, con un risparmio sui costi e una riduzione del costo di assistenza necessaria per i pazienti interessati. 

Chiediamo, ed è assolutamente necessario, che venga istituito un tavolo di lavoro con i responsabili del servizio ambulanze, in particolare con la commissione medica locale per le patenti di guida, per scrivere una lettera ai politici e agli uffici competenti di Roma, evidenziando i problemi e avanzando una proposta di soluzione. 

Non dimentichiamo che, soprattutto per i pazienti in trattamento con sostanze psicoattive, la mobilità personale e, quindi, la patente di guida, sono una necessità e rappresentano un pezzo fondamentale di libertà. Senza questa libertà, la situazione di questi pazienti diventerebbe ancora più difficile da affrontare. 


Dr. Giulio Sciacca, Presidente Associazione pazienti Cannabis Social Club 

Peter Grünfelder, Coordinatore Associazione pazienti – Cannabis Social Club 

 



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