Cannabis e patente: cosa cambia con il nuovo test della saliva (e come comportarsi)
Sono partiti dal 29 maggio scorso i nuovi controlli stradali antidroga tramite il test della saliva in 19 città campione. I controlli sono per ora attivi in alcune città campione: Roma, Napoli, Bologna, Novara, Bergamo, Brescia, Padova, Verona, Trieste, Savona, Forlì e Cesena, Ancona, Ascoli Piceno, Perugia, Pescara, Teramo, Bari, Messina, Cagliari.
CONTROLLI UN PO’ PIÙ CREDIBILI
Fino ad oggi i controlli alla ricerca di sostanze stupefacenti venivano effettuati tramite l’analisi di urine o di sangue, quasi esclusivamente a seguito di incidenti. Di rado a scopo preventivo, visto che per farlo dovevano essere presenti un medico ed un laboratorio chimico mobile. Ma quando un’automobilista era sottoposto a questi tipi di controlli si trovava di fronte ad un giudizio sulle proprie abitudini più che ad una constatazione del suo stato psicofisico al momento della guida, visto che i residui di THC potevano rimanere rintracciabili anche per 30 giorni.
Questi tipi di test hanno quindi comportato il ritiro della patente per guida sotto effetto di droghe anche a centinaia di persone che avevano assunto cannabis anche diversi giorni prima di mettersi al volante. Con il nuovo test della saliva aumenteranno i controlli, ma almeno aumenterà anche la loro attendibilità.
SOLO QUALCHE ORA DI POSITIVITÀ AI CONTROLLI
Secondo gli esperti (si veda ad esempio il forum medico sostanze.info) il THC rimane rintracciabile tramite il test della saliva per un massimo di 14 ore, ma la media non supera le 6/7 ore. Un tempo abbondantemente superiore all’effetto della cannabis su chi la assume, ma comunque un netto passo in avanti rispetto all’arbitrarietà dei controlli sulle urine.
Per le altre sostanze i tempi di rintracciabilità sono i seguenti: cocaina (fino a 24 ore), oppiacei e anfetamine (fino a 72 ore), mentre per l’mdma non si trovano informazioni attendibili al riguardo.
POSSIBILI TECNICHE PER RIDURRE I TEMPI DI RINTRACCIABILITÀ
Il tempo di positività di 6/7 ore è realistico solo nel caso il soggetto non beva altro che acqua e non mangi nulla in questo lasso di tempo, in caso contrario i tempi si abbassano ulteriormente. Anche per quanto riguarda i test della saliva, come per i test delle urine, esistono infatti dei metodi per accorciare i tempi di positività ai controlli.
Secondo una ricerca pubblicata dall’Università degli Studi di Catania potrebbe bastare mangiare alcuni cracker, in questo caso infatti: “La presenza di cannabinoidi è stata accertata solo nel primo prelievo salivare effettuato un’ora dopo il fumo dello spinello. Le concentrazioni erano tuttavia molto basse e già alla seconda ora il test dava esito negativo”.
COMUNQUE SIA MEGLIO NON RISCHIARE
A parte i possibili sotterfugi, la cui utilità rimane come sempre soggettiva, il consiglio per i consumatori di cannabis residenti nelle città interessate dai nuovi controlli è quello di attendere le 14 ore di limite della rintracciabilità prima di mettersi alla guida. Nelle città-test, infatti, i controlli effettuati nel fine settimana si stanno rivelando assai frequenti (con 1800 strumentazioni per il prelievo della saliva messe a disposizione delle volanti) ed in caso di positività sono automatiche sia la sospensione della patente che il sequestro del mezzo nel caso sia intestato allo stesso guidatore. Quello della saliva rimane comunque un “pretest”, e per essere notificata la sanzione, in caso di positività, l’analisi deve essere ripetuta in una struttura ospedaliera per via ematica.
Nel caso riteniate siate vittima di un caso di falsa positività (comunque possibile) avete il diritto di esigere questa prassi.