Passo avanti del Tribunale di Milano sulla coltivazione domestica di cannabis
Il GUP del Tribunale di Milano ha accolto la richiesta di assoluzione di una persona accusata di coltivare tre piante di cannabis e detenere 22 grammi di infiorescenze.
Mentre attendiamo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza, il difensore dell’imputato Avvocato Carlo Alberto Zaina offre soddisfatto la propria interpretazione: “È ragionevole ipotizzare che il giudice abbia operato una valutazione ampia e approfondita del concetto di offensività, ritenendo che il numero non elevato di piante non configuri una forma di vera e propria coltivazione intesa in senso tecnico. È apparsa inoltre rilevante per l’avvenuta assoluzione la condizione di assuntore incensurato e dotato di risorse economiche tali da escludere la necessità di cedere a terzi i prodotti della coltivazione”
In una causa analoga patrocinata dall’Avvocato Zaina alcuni anni addietro, il Tribunale di Milano aveva già opposto una distinzione fra la coltivazione vera e propria, intesa come espressione di un’attività articolata e organizzata, e la messa a dimora domestica e rudimentale di pochissime piante. La sentenza di oggi rafforza ulteriormente questo orientamento della giurisprudenza.