La scuola di Cervantes

Parassiti, muffe e malattie: vediamone alcuni

Tetranychus urticae

TETRANICO

Riconoscerlo: il tetranico è il principale organismo nocivo che infesta le piante indoor e causa i maggiori problemi. I ragnetti rossi hanno otto zampette e sono classificati come ragni, piuttosto che insetti, che hanno sei zampe.

I microscopici ragnetti rossi si trovano sulla pagina inferiore delle foglie, da cui succhiano via i fluidi vitali. Ad occhio nudo, se non si è abituati, sono difficili da individuare. I ragnetti rossi si presentano come dei puntini minuti sulla pagina inferiore delle foglie; tuttavia si notano facilmente i segni evidenti bianco-giallini sulla punta delle foglie, che rivelano i punti in cui si cibano. Esaminando attentamente i gambi e sotto le foglie, col progredire dell’infestazione, si scorgono delle minuscole ragnatele, evidenti quando si spruzza l’acqua.
Una lente di ingrandimento o un microscopio a bassa risoluzione (10-30X) facilitano l’individuazione degli acari rossi, oppure bianco-giallini con due punti marroni e le loro uova traslucide. Al chiuso, il tipo più comune di acaro è quello con due puntini. Dopo un solo accoppiamento, le femmine sono fertilizzate per tutta la vita e deporranno circa il 75% di uova femmina e il 25% di maschi. Ogni femmina depone circa 100 uova.

Danni: Gli acari risucchiano dalle piante la linfa vitale, provocando una perdita di vigore complessiva e un blocco della crescita. Le foglie restano sfregiate dai segni delle punture da cui si cibano gli acari e l’incapacità di produrre clorofilla le fa ingiallire. Le foglie perdono parzialmente o completamente la funzionalità, ingialliscono e muoiono. Una volta che una pianta è colpita dal tetranico, l’infestazione avanza rapidamente. I casi gravi provocano la morte della pianta.

Metodi di controllo: Pulizia! Essa costituisce il principale mezzo di prevenzione per evitare il tetranico. Mantieni pulitissimi gli attrezzi e la stanza da coltivazione. Le piante madri sono spesso colpite dai ragnetti rossi. Nebulizza regolarmente degli acaricidi sulle madri, anche tre giorni prima di prendere le talee. Una volta che le infestazioni di acari sfuggono di mano e se gli acaricidi non sono efficaci, bisognerà ripulire e disinfettare l’intero locale da coltivazione con un pesticida e con una soluzione di candeggina al 5%. Altrimenti si può disinfettare anche col vapore, tuttavia solitamente questo sistema risulta più problematico.

Controllo colturale e fisico: i ragnetti rossi prosperano in un clima secco, fra i 21-27° C e si riproducono ogni cinque giorni a temperature superiori ai 27° C. Per creare un ambiente ostile, abbassate la temperatura a 16° e spruzza un getto di acqua fredda sul fogliame, specialmente sotto le foglie. Lo spruzzo li spazza via letteralmente dalle foglie, oltre ad aumentare l’umidità. Il loro ciclo riproduttivo sarà così rallentano e si potranno uccidere prima che compiano troppi danni. La rimozione manuale funziona se le colonie sono piccole. Schiaccia tutti i ragnetti che vedi fra il pollice e l’indice, oppure lava singolarmente le foglie fra due spugne. Evita di infettare le altre piante toccandole con mani o spugne contaminate. Stacca le foglie danneggiate oltre il 50% e buttale via per impedire che gli insetti e le uova ritornino nel giardino: Se gli acari hanno attaccato solo una o due piante, è possibile isolare le piante infettate e curarle separatamente.
Quelle gravemente danneggiate andrebbero asportate con cautela dalla coltivazione e distrutte. E’ bene spalmare uno strato di ragnicida intorno al bordo dei contenitori e alla base dei gambi, per creare barriere insuperabili per il tetranico. Servirà a confinarli su certe piante soltanto: Nota: per contenere i ragnetti rossi, spalmate uno strato di funghicida sulle estremità dei fili a cui appendete le cime ad essiccare. Alla morte del fogliame, gli acari migrano lungo i fili da essiccagione per trovare del fogliame vivo, ricco di linfa fresca che scorre.

Controllo biologico: tra i predatori più comuni ed efficaci vi sono il Neoseiulus (Amblyseius) californicus e il Mesoseiulus (phytoseiulus) longipes. In commercio sono inoltre venduti i predatori Phytoseiulus persimilis, Neoseiulus (Amblyseius) fallacius, Calendromus (Metaseiulus) accidentalis, e Galendromus (Typhlodromus) pyri.

Gli acari predatori, se applicati e allevati correttamente, funzionano davvero. Bisogna considerare diversi aspetti quando si usano i predatori. Innanzitutto, i predatori possono mangiare solo un certo numero di acari al giorno; in media un predatore mangia 20 uova o 5 adulti al giorno. Appena si esaurisce la fonte di sostentamento degliacari predatori, alcuni muoiono di fame, mentre altri sopravvivono cibandosi di altri insetti o di polline. Chiedete ai rivenditori istruzioni su come liberare le varie specie. Un dosaggio iniziale di 20 predatori per pianta generalmente è un valido inizio. Gli acari predatori faticano a spostarsi da una pianta all’altra, per cui occorre sistemarli su ciascuna pianta. Il tasso di umidità e la temperatura devono essere adeguate, per offrire ai predatori buone possibilità di stare bene. Se una coltivazione è già infestata dal tetranico, gli acari predatori non riescono a mangiarli abbastanza in fretta da risolvere il problema. Gli acari predatori sono indicati in presenza di pochi ragnetti rossi. I predatori vanno immessi subito dopo aver avvistato i ragnetti rossi sulla crescita vegetativa, poi vanno liberati mensilmente. I predatori riescono così a tenere testa agli acari. Prima di liberare i predatori, sciacqua completamente tutte le piante per eliminare completamente tutti i residui di insetticidi e anticrittogamici. La muffa Hirsutella thompsonii, dal nome commerciale Mycar, debella i ragnetti rossi.

Pianta di cannabis ricoperta da ragnatele di parassiti

Gli spray: i preparati da nebulizzare fatti in casa spesso non sono abbastanza potenti per debellare e infestazioni, tuttavia fungono da deterrente che repelle gli acari. Fra gli spray domestici più diffusi, figurano le combinazioni liquide di sapone al peperoncino, olio di agrumi e alghe marine. Qualora tali spray non allontanino i ragnetti rossi dopo quatto o cinque applicazioni, passate ad un prodotto più potente: olio di neem, piretro, olio per orticoltura, solfato di nicotina e cinnamaldeide. Il sapone insetticida è piuttosto efficace contro gli acari. Solitamente bastano due o tre applicazioni a intervalli di cinque – dieci giorni. L’olio per orticoltura asfissia le uova e, per sterminarle più efficacemente, si può mescolare al piretro e ai preparati domestici da nebulizzare. Il migliore acaricida naturale è il piretro (spray). Applicatelo due otre volte a distanza di cinque – dieci giorni. Il migliore antidoto contro il tetranico è il piretro. Il tetranico dovrebbe scomparire dopo due o tre applicazioni distanziate di cinque – dieci giorni, purché siano rispettate le condizioni igieniche preventive. Le uova si schiudono dopo cinque – dieci giorni. La seconda nebulizzazione dovrebbe uccidere le uova appena dischiuse e gli adulti superstiti. La terza applicazione e le successive uccideranno tutti i nuovi ragnetti rossi, sebbene gli acari sviluppino presto una resistenza al piretro sintetico.

L’olio di neem funziona a meraviglia!

Ci sono sul mercato anche certi acaridici chimici pesanti che però non sono consigliabili per le piante destinate al consumo umano. Se usate un acaricida chimico, assicuratevi che sia velenoso per contatto e non sia sistemico. La cinnamaldeide, estratta dal Cinnamonum zeylanicum, uccide gli acari.

Mano che spruzza verso una pianta di cannabis

API E VESPE

Identificazione: le api e le vespe che pungono di solito sono lunghe fra 1,5 cm fino a 3 cm. La maggioranza presenta strisce gialle sul corpo, mentre altre non ne hanno. Sono attratte dalle coltivazioni indoor soprattutto quando il clima esterno si raffredda, e allora traslocano al chiuso. Danni: Non danneggiano le piante, ma possono diventare fastidiose nei locali da coltivazione e le loro punture fanno molto male.

Metodi di controllo: Le api e le vespe sono occasionalmente un problema indoor e gli spray sono l’arma più indicata.

Controllo colturale e fisico: Entrando nei locali da coltivazione dagli sfiati di areazione e dalle crepe, attratte dalle piante coltivate, un bene prezioso in pieno invero con il freddo. Mettete delle zanzariere sugli ingressi del locale. Per ostacolarle, aumentate i ventilatori per il ricircolo. Si possono bloccare con le trappole per vespe, la carta dolce moschicida. La lampada HID caldissima attira anche le api e vespe, che ci volano dentro e muoiono.

Controllo biologico: Non necessario.

Gli spray: È raccomandato il piretro. Infilate sotto i loro piccoli nidiin un batattolo dall’apertura larga, poi riponetelo in freezer. Limitate l’uso di pesticidi chimici, solamente a casi gravi.

Un'ape vicino ad una pianta di cannabis in fioritura



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