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Papoose – The Nacirema Dream (Recensione)

nacirema   “The Nacirema Dream” di Papoose è finalmente uscito, ho aspettato tanto questo   momento e so di non essere il solo ad essere stato divorato dalla curiosità di ascoltarlo dopo essermi gustato i suoi mixtapes. Questo album è stato più che atteso, è stato concepito nel 2006 con un  contratto, da 1,5 milioni di dollari, stipulato e subito rescisso con la Jive RecordsPapoose, di recente, con una lettera dedicata ai suoi fan ha spiegato i motivi del ritardo dell’album e il motivo della scelta del titolo: la gente di tutto il mondo rischia e perde la propria vita, commette crimini, rischia la propria libertà  per venire in questo paese alla ricerca dell’american dream, e se si scrive la parola american su un foglio di carta e viene piazzato davanti ad uno specchio, si leggerà a causa del riflesso nacirema.

The Nacirema Dream è un album di 20 tracce da ascoltare tutto di un fiato, anche perché il nostro “Alphabetical Assassin” è stato sempre una garanzia per i suoi mixtapes. Già dalle prime battute si apprezza la sua abilità particolare di mischiare un flow unico ad incastri di metriche sempre più intricati e la scelta dei beats sembra ben studiata: troviamo un sound east coast prettamente newyorkese con cui Papoose si sposa perfettamente.

In Motion Picture” emerge la sua capacità  di destreggiarsi nello storytelling, narrando storie di violenza. Mother Ghetto” esplica l’attaccamento al suo quartiere Brooklyn, introdotto da una frase campionata di Notorious B.I.G. (“Where Brooklyn At”) tratta dal freestyle di Biggie contro Tupac. La traccia successiva, Aim Shoot”, è sicuramente una delle più potenti, sia per le liriche aggressive dell’asse Papoose-Mobb Deep, sia per l’atmosfera trasmessa dalla strumentale: Papoose apre le danze con la rima geniale “Straight out the big apple it’s Papoose and the Mobb/The apple was nothing without me like Steve Jobs”. Dopo questi brani con beats molto duri, abbiamo la dolcezza e la profondità del sound di “Cure”, condita dalla splendida voce di Erikah Badu, e troviamo un Papoose più pacato rispetto alle tracce precedenti. La title-track “Nacirema Dream”  mostra il concept dell’album incentrato sul sogno americano.

Il disco non è  nemmeno a metà, siamo alla settima traccia e già si dimostra un album di elevato spessore, che alterna heavy beats a produzioni più leggere, potremmo già essere soddisfatti ma non è finita qui: si passa da “Law Library Part 8” , una traccia ben interpretata da Papoose con un malinconico piano da cui potrete farvi trasportare,  a  “6am” con Jim Jones e Jadakiss in gran forma a “What’s My Name” con la moglie Remy Ma, duetto  che mi ricorda quello di “Ain’t No Nigga” di Jay Z con Foxy Brown (in “Reasounable Doubt”), per passare a “Top On My Game”, singolo fresh con Mavado, alla magnifica “Turn It Up”, prodotta da un longevo ed entusiasmante Dj Premier, a “Get At Me” con Ron Brownz, in cui l’unica nota negativa, a mio parere, è l’uso da parte di quest’ultimo dell’autotune di cui ormai ci siamo stufati. L’album si chiude con “Alphabetical Slaughter Part II (A to Z)”, la seconda parte del brano che lo ha reso famoso, un pezzo estremamente tecnico con super incastri, che non ha nulla da invidiare alla prima parte.

In conclusione questo disco non ha deluso per niente le mie aspettative, anzi, secondo me, si è rivelato uno dei migliori album Hip Hop del 2013, anche se siamo ancora ad Aprile. Lo stesso Papoose ha dichiarato che l’album è come un diploma e i mixtapes sono come la scuola superiore: è come se si trattasse di un livello diverso, come se si raggiungesse un livello completamente nuovo: il livello successivo. Provate ad ascoltare questo next level contraddistinto da un flow e testi da paura, skillz sensazionali a cui il rapper di Brooklyn ci ha abituati e con cui continua ancora a viziarci. Buon ascolto e buon viaggio!

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Ettore “Dalai”



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