Padre e figlio arrestati per la coltivazione di 6 piantine di cannabis
La casa di un uomo di 55 anni, residente ad Argelato (piccolo comune alle porte di Bologna), è stata perquisita dai carabinieri in seguito ad alcune segnalazioni ricevute da vicini di casa che avevano indicato la coltivazione di piante di marijuana nel piccolo podere di sua proprietà.
SEI PIANTE PER USO FAMIGLIARE. All’interno del giardino i carabinieri hanno rinvenuto la presenza di sei piante di cannabis e poi, perquisendo l’interno dell’abitazione, hanno ritrovato la presenza di altri 15 grammi di erba. L’uomo ha immediatamente ammesso che la coltivazione era per l’uso personale suo e del suo figlio 24enne, ma questo non è bastata per evitargli l’arresto. Le forze dell’ordine hanno infatti provveduto ad arrestarlo ed ora si attende il pronunciamento del Tribunale di Bologna in merito alla convalida dell’arresto. Il figlio 24enne è stato invece segnalato alla Prefettura di Bologna come consumatore di sostanze stupefacenti.
USO DI GRUPPO E COLTIVAZIONE DI GRUPPO. In pratica, un’intera famiglia è stata rovinata per aver coltivato poche piante di cannabis al solo scopo di consumo personale. Ma se la legge italiana ammette la scriminante dell’uso di gruppo, non sanzionando due o più persone che acquistino una scorta per il proprio consumo, per quale ragione non deve valere il medesimo principio per la coltivazione di gruppo non destinata alla vendita? A porre la riflessione è l’avvocato Carlo Alberto Zaina (sulla pagina facebook “Stupefacenti e diritto“). “in casi come quello in esame dove padre e figlio si uniscono per il medesimo scopo personale, ci si trova dinanzi ad una situazione che presenta significative analogie con l’acquisto di gruppo e, quindi, andrebbe esclusa ogni sanzione penale”.