Overshoot Day: dal 15 maggio l’Italia sarà eco-insostenibile
Se tutti agissero come noi italiani avremmo bisogno di quasi tre pianeti Terra per soddisfare i nostri stili di consumo
Nel 2023 l’Italia riconferma la data dell’overshoot day dello scorso anno: 15 maggio. Non abbiamo rallentato minimamente il ritmo con cui consumiamo le risorse del pianeta e dalla metà di maggio torneremo a indebitarci con il nostro futuro.
In generale l’umanità continua a produrre e consumare pensando solo al “qui e ora” senza preoccuparsi di ciò che accadrà o del benessere del pianeta: ma non tutti però esauriamo le risorse a nostra disposizione con la stessa velocità.
Ad esempio, se tutti si comportassero come noi italiani, servirebbero quasi tre pianeti Terra per adattarsi ai nostri stili di consumo. A dare questi numeri è il Global Footprint Network, l’organizzazione no-profit internazionale che studia l’impronta ecologica di tutti i Paesi. e ha individuato con l’Overshoot Day la data simbolica che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di un anno solare. La data cambia di anno in anno, a seconda della rapidità con cui le risorse vengono sfruttate.
Dal 1972 a oggi la tendenza generale vede purtroppo un costante arretramento della data. Dal 10 dicembre stimato per il 1972 siamo giunti al 27 luglio del 2023.
Gli impatti di questa eccessiva spesa ecologica, sono già evidenti nell’erosione del suolo, nella desertificazione, nella ridotta produttività dei terreni coltivati, nel pascolo eccessivo, nella deforestazione, nella rapida estinzione delle specie, nel collasso delle attività di pesca e nell’aumento delle concentrazioni di carbonio nell’atmosfera. Per invertire questa rotta, quello che si dovrebbe fare è riportare in parità gli equilibri del pianeta tornando a vivere, produrre e consumare nel rispetto delle risorse che ci dona annualmente.
Per l’Italia in particolare il Global Footprint Network stima che la percentuale più alta dell’impronta italiana sia data dai consumi alimentari (25%) e dai trasporti (18%), seguiti da edilizia, agricoltura, allevamento ed energia.