Oriental Beauty: quando un insetto fa la differenza
La coltivazione dell’Oolong Oriental Beauty, proveniente dall’isola di Taiwan, risale alla fine del XIX secolo e fu proprio la regina Elisabetta II a chiamare questo tè Oriental Beauty. La sua particolarità è di essere il risultato dell’intervento di un piccolo insetto chiamato jassid, senza di esso, infatti, queste foglie non produrrebbero il distintivo infuso dal dolce sapore mielato.
Quando arriva l’estate ed il caldo si fa sentire, l’insetto inizia a mordicchiare le foglie dei cespugli inducendo un processo di ossidazione che solitamente avviene dopo la raccolta del tè: in questo caso invece l’ossidazione avviene con le foglie ancora attaccate all’albero. Nessun tè è più biologico dell’Oriental Beauty: senza l’intervento degli insetti non esisterebbe e quindi non vengono utilizzati pesticidi.
Al consumatore il tè si presenta con foglie grandi e attorcigliate di color marrone ed una volta infuso regala un liquore ambrato dalle note fruttate, si consiglia la preparazione con il metodo orientale per assaporane tutte le sfumature.