Ordine inverso
Riecco il “vostro” Fratelli vessati, che vi scrive dal continente nero nel tentativo, dopo aver aperto un flusso migratorio al contrario (dall’Europa all’Africa) di sopravvivere al proprio personale tsunami, scatenato dalle torme di gabellieri che ormai padroneggiano sulla penisola italica.
Come forse ricorderete, a seguito di un cruento attacco finanziario, conseguente ad un procedimento penale a mio carico risalente al 2001, mi è stata recapitata una cartella di Equitalia che mi informava di quanto, a conti fatti, lo Stato pretendeva che io pagassi a lor Signori: 700.000,00€!!! Una cifra improponibile, per chi, come me, svolgeva una normale attività lavorativa, nel pieno rispetto di tutte le regole sociali. Della vicenda si sono occupati in parecchi, è apparso in home page del blog di Beppe Gillo un dettagliato rapporto di quanto successo ed è persino venuta la RAI ad intervistarmi per conto di una trasmissione chiamata “Numeri” in onda sul secondo canale nazionale. Che dire Fratelli, mi sono sentito una specie di Forrest Gump mediatico, tuttavia le oggettive difficoltà che derivano da una cosa del genere, mi impedivano di continuare a vivere nel mio Paese, dove ho lasciato TUTTO, in primis un figlio di 15 anni.
Ora, grazie all’opportunità che un amico imprenditore mi ha offerto attraverso un lavoretto qui che mi permette di sopravvivere in Africa, nel tentativo di capire quale sia il modo per rientrare nel mio Paese, senza dover essere macellato dai sicari di quello che io ritengo sia un criminale agguerrito e potente (lo Stato) che ha affidato a bande di criminali minori (i partiti) i soldi che, attraverso tasse, imposte, accise etc estorce ai propri sudditi, perché, fingendo di fare politica, i partiti distraessero noi tutti dalle porcherie che, con la complicità delle banche, perpetrano quotidianamente a nostre spese. Poiché per ingordigia e stupidità, questi soldi sono stati usati per pagare banchetti, auto di lusso e vacanze five stars etc, adesso, lo Stato sta mandando i propri sicari (magistrati, guardia di finanza, equitalia etc) a riscuotere.
Vi sembra troppo nero il quadro che ho dipinto? Forse l’influenza del continente in cui mi trovo travisa la mia capacità di discernimento? Chissà? Fatto sta che se fossi rimasto nel Paese dove sono nato e che ancora amo, la mia fine sarebbe stata molto prossima e abbastanza prevedibile, o schiavo o galera, cosa che in nessun caso avrei potuto accettare e probabilmente sarei andato ad ingrossare la schiera di coloro che, come leggo anche da qui, sempre più numerosi decidono di abbandonare definitivamente lo sporco gioco a cui vi stanno costringendo.
Smentitemi Fratelli, con argomentazioni oggettive ed io ne sarò felice.
Nel frattempo cercherò di sopravvivere in pace e come meglio posso in un Paese che, almeno per ora non mi sta discriminando.