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Ora Tutti Sanno il Nome

hellvisback salmo

Anticipato dal singolo “1984“, agli inizi di Febbraio 2016 arriverà il nuovo disco di Salmo, dal titolo “Hellvisback“. A tre anni di distanza da “Midnite“, vedrà la luce il quarto album in sei anni per il leader della Machete, che nel tempo ha saputo smussare gli spigoli, concentrarsi sui suoi assoluti punti di forza e, soprattutto, non cavalcare un’onda d’urto incredibile.

La svolta

La traccia più autobiografica della tracklist, ad una superficiale occhiata dei titoli, è il brano che Salmo ha scelto come apripista di “Hellvisback“, un calembour che incolla Elvis, inferno e ritorno. La cover di Fr3nk illustra un Presley dal ghigno beffardo con indosso la maschera dello stesso artista sardo, su un ipnotico sfondo rosso. “Sarà difficile fare un disco più bello di Midnite“, dichiarò lo stesso qualche mese fa, alle prese con il lavoro che desse seguito all’album della svolta, in quel 2012 che lo catapultò in un calderone di grandi numeri, sold out in tutta Italia e apprezzamenti trasversali.

salmo anteprima

Da quella mezzanotte si aprì un tour lungo due anni, inframezzato dal solo Machete Mixtape Vol.III. Continuare a cavalcare l’onda, oppure andarvi ostinatamente contro? Anziché saturare la propria vis creativa con progetti poco distanziati e dunque relativamente autonomi, Salmo ha preferito il silenzio discografico e ha ripreso una vecchia passione di gioventù (la batteria), definendola sulla sua attuale forma artistica. Insomma, ha coerentemente deliberato che l’evoluzione della propria musica e della sua figura fosse preminente a discapito della continuità, dopo i tangibili successi in serie. Tre anni di silenzio, in un mondo che corre velocissimo e che si reinventa in forme nuove ogni due mesi, rappresentano un paio di ere geologiche di rap. Ma in fondo è importante ciò che lasci, non la conclusione.

Dove vai se non sai da dove vieni?

La clip che ha tradotto in frame il viaggio biografico di “1984” è diretta da AC/DC, il dream team che ha unito i due YouNuts! a Andrea Folino, mente del collettivo Machete Art & Films. Per questo lavoro il trio ha ripercorso, attualizzandoli, buona parte dei video di Salmo, da “Il senso dell’odio” (2011) fino al recente passato, in un autotributo che rivendica la assoluta qualità delle scelte artistiche dell’olbiese, anche in tempi in cui le strumentazioni tecniche non erano al passo con le idee, come invece accade da un po’ a questa parte.

Salmo ha settato diversi standard e l’impronta filmica dei suoi video ne è la prova più tangibile di sicuro. “Fate quello che avete sempre fatto con Salmo“, avrebbe detto Jovanotti a Usbergo & Celaia, i due registi uniti sotto il nome YouNuts!, che hanno diretto e scenografato clip e concerti della popstar, dopo una lunga e dunque fruttuosa gavetta nell’Hip Hop. Se c’è ampio ricorso alla cinematografia applicata ai video Hip Hop, in cui ha sempre imperato fiera l’amatorialità, grosso merito è dei macheteros e questa onda lunga è arrivata ad infrangersi nei migliori palazzetti e negli stadi di tutta Italia.

No featuring

Una scelta ponderata del team Machete è di non scambiarsi featuring sui rispettivi progetti. Per fare un esempio, Salmo non ha mai rappato sui dischi ufficiali di Nitro, En?gma ed El Raton. Il concetto di crew è preminente nel rap e l’appartenenza identitaria al marchio Machete è fortissima nel team di Maurizio Pisciottu e soci, ma la loro idea è quella di non inflazionare le collaborazioni interne, così da generare maggiore hype per le – poche ma potenti – volte in cui capita (hai detto Space Invaders?), o per svincolarsi da uno dei più diffusi cliché del genere. I dischi sono figli di un lavoro di team, certo, ma continuano ad essere l’aspetto più intimo e personale per ogni artista: perché diluirlo con altri punti di vista, o semplicemente altre voci?

Il 5 febbraio sarà fuori “Hellvisback” e sin da subito si possono preordinare le 13 tracce inedite che lo compongono. Saranno due la compartecipazioni ufficiali aka Travis Barker – il batterista tatuato dei Blink182 – e Victor Kwality, voce del collettivo LNRipley apprezzato per il mash-up di dubstep, drum’n’bass e ritmi in levare; collaborazioni che pescano da background e mondi differenti, cui Salmo ha sempre strizzato l’occhio.

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Aspettative

Hellvisback” nasce sotto buone stelle: un’attesa lunga tre anni, primo singolone di impatto e collaborazioni ricercate che impreziosiscono e diversificano una struttura dalle fondamenta stabilissime. Sarà un progetto che concederà tanto alla componente strumentale, con lo stesso padrone di casa che sarà chiamato a pestare sulle batterie, oltre che a confermare l’assoluto talento comunicativo. Per tentare di rispondere ad Emiliano Colasanti di GQ probabilmente no, nel senso stretto del termine Salmo non è il miglior rapper italiano – per flow, delivery e content un Marracash gli sta un filino sopra, ad esempio – ma  è l’artista più completo del panorama Hip Hop peninsulare. E ora che tutti sanno il nome è arrivato il momento di dare un’altra, si spera definitiva spallata al rap posticcio in classifica.



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