Ora lo ammettono anche in Parlamento: il ddl cannabis legale si trova su un binario morto
«Con ogni probabilità la proposta di legge di iniziativa parlamentare con il maggior numero di sottoscrittori è stata parcheggiata su un binario morto. Io penso che questo sia discutibile in termini politici e insostenibile in termini istituzionali», lo scrive, riferendosi alla legge per la legalizzazione della cannabis, il senatore Benedetto Della Vedova, coordinatore dell’intergruppo parlamentare per la legalizzazione.
Un atto di accusa verso il governo e i presidenti delle commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera (dove il testo giace in attesa di una discussione) che rappresenta anche una ammissione che fino ad oggi i parlamentari antiproibizionisti avevano preferito rimandare nascondendosi spesso dietro un’immotivato ottimismo: la proposta di legge non verrà discussa entro la fine della legislatura.
La lettera addossa la responsabilità dello stallo «tanto ai presidenti delle Commissioni, quanto ai capigruppo dei partiti Pd, M5S e SI-Sel, che annoverano tra le proprie fila gran parte dei parlamentari firmatari del progetto di legge» e a questi chiede un incontro per capire «come sia possibile sbloccare una situazione che sta diventando obiettivamente inaccettabile».
Al di là del pur apprezzabile tentativo di Della Vedova si conferma quanto avevamo previsto già diversi mesi fa: non esiste oggettivamente più alcuna possibilità che si arrivi ad un voto della Camera sulla legalizzazione della cannabis in questa legislatura.
Di seguito la lettera inviata da Benedetto Della Vedova.