“Operazione Siracusa”, la prima campagna italiana di Sea Shepherd
Dal 2014 Sea Shepherd con Operazione Siracusa tutela le coste dell’area marina protetta del Plemmirio da pesca illegale e bracconaggio. Così la popolazione della Cernia Bruna è cresciuta del 500%
Quando parliamo dell’area marina protetta del Plemmirio, parliamo di 14 chilometri di costa caratterizzata dalla cosiddetta “trottoir a vermeti”, una biostruttura che ricorda la barriera corallina, circa 2.500 ettari di territorio siracusano che dal 2004 è area marina protetta.
Questo scrigno di bellezza e biodiversità oggi è particolarmente protetto grazie a Operazione Siracusa, la prima campagna italiana di Sea Sheperd, organizzazione mondiale in difesa del mare.
«In questi anni abbiamo fermato numerosi bracconieri, sono diminuite le attività di pesca illegale nell’area grazie ai pattugliamenti diurni e notturni con cui noi volontari riusciamo a coprire la costa, alle sanzioni introdotte e alle poche licenze che vengono rilasciate. Oggi la campagna è più strutturata ed è sempre attiva, riusciamo a coprire l’intero anno grazie anche ai numerosi volontari provenienti da ogni parte d’Europa», racconta Alba, volontaria sarda di Sea Shepherd dal 2014.
Lanciando questa operazione nel 2014 il Capitano di Sea Shepherd, Peter Hammarstedt, disse: «“Operazione Siracusa” è esattamente ciò che è Sea Shepherd. Ogni notte occhi vigili rimangono di guardia senza interruzione sull’Area Marina Protetta del Plemmirio, occhi che scrutano con attenzione invece che girarsi dall’altra parte. Osservo questi volontari appassionati mentre lavorano per poter scorgere il prossimo bracconiere e penso che questo è proprio ciò che il Capitano Paul Watson intendeva quando ha immaginato Sea Shepherd, non come una organizzazione ma come un movimento globale».
In nove anni di Operazione Siracusa la popolazione della Cernia Bruna, che nel 2014 era in via d’estinzione nonostante fosse un sito di riproduzione, è cresciuta del 500%. Un effetto eccezionale definito dai biologi dell’area marina come effetto Sea Shepherd. Senza la campagna sarebbe stato difficile raggiungere questi numeri in tempi così brevi. È aumentata la popolazione ittica in genere e la dimensione dei pesci che si dimostrano anche più “rilassati” e non fuggono al contatto con i sub durante le immersioni. Un plauso a tutti!