Alle Nazioni Unite i soldi valgono più dei diritti umani
“Non potevo fare altrimenti….Avrei messo a rischio la vita di altri milioni di bambini“.
Con questa sconcertante dichiarazione, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha giustificato la decisione di annullare l’inserimento dell’Arabia Saudita, e dei paesi a lei alleati nella guerra in Yemen, nella lista dei paesi colpevoli di crimini di guerra nei confronti dei bambini.
Se non bastasse, poi, il rapporto alla base della precedente condanna verrà rivisto con la “collaborazione” degli interessati. È come se si chiedesse ad un assassino di partecipare alla pari con gli investigatori a decidere se ha commesso o meno un delitto.
“È stata una decisione dolorosissima, ma inevitabile. Mi è stato fatto capire che, altrimenti , sarebbero venuti meno i fondi ed i contributi a tanti nostri progetti di aiuto nei confronti dei minori in difficoltà nel mondo”. Arabia Saudita e paesi del Golfo sono contribuenti ricchi e danarosi. Non si può fargli “torto”.
Ed allora meglio chiudere un occhio, smorzare i toni… Poco importa quel migliaio di bambini yemeniti restati schiacciati sotto i bombardamenti delle loro scuole o storpiati per sempre dalle bombe a grappolo usate abbondantemente dall’alleanza saudita.
Una vicenda vergognosa e gravissima! Un mercato delle vacche sulla pelle dei diritti umani. Un precedente pericolosissimo che spingerà altri paesi ad agire allo stesso modo per sfuggire ad ogni tipo di sanzione.
L’ennesima prova della crisi davvero oramai irreversibile di queste Nazioni Unite.