Onda Rossa Posse – Omaggio A Sante (txt)
È il mio turno
entro e intorno tutta l’aula si zittisce
io rispondo prima piano monosillabi
mi sento rilassato
all’improvviso rilassato mentre spiega a quel PM
spiega il giudice la storia: “è arrestato
arrestato per la vita 3 ottobre del’67”
tanto ha fatto tanti giorni mesi anni
passato turbolento dice…
spiego è colpa vostra
il vostro carcere è un inferno non potevo sopportarlo
per le nostre lotte dentro poi qualcosa li è mutato
potrei uscirei uscire di prigione
ma non è obbligatorio
troppo
troppo ho da difendere tutelare
dignità identità non ho niente da vendere
è il mio turno potrei uscire
uscire di prigione ma non è obbligatorio
Vivere col cuore sempre in gola
la pressione che ti sale
poi le cariche in cortile con i cani nelle celle
denti rotti colpi forti sulla porta per non farti addormentare
vetri e vetri divisori
vetri infranti nei colloqui
e la posta che è sottratta censurata
poi la fame fame all’Asinara
e il compagno che va via via con la testa
divisioni rotture ci dovevano rafforzare
pugni chiusi nei processi ritirata i tradimenti
tanti odi e poi isolati
mentre conti i giorni e invece
se ne vanno mesi e anni
e i silenzi
Troppo
troppo ho da difendere…
Il mio avvocato è a fianco
scalpita agitato ma comunque mi sostiene capisce
i giudici parlottano tra loro e poi dicono:
“le faremo sapere”…
“lei uscirà
sua moglie è già in viaggio da Bologna sta arrivando”
tra sei ore ancora
sei ore e sarai uscito sei ore
per prepararmi foto lettere la sacca ed i saluti
i saluti ai compagni di ventuno anni
fatti tutti d’un fiato
e ora troppo poco tempo
già soltanto poche ore e sarai uscito
“lei uscirà”
vertigine cuore leggero riso trattenuto a stento
tante cose alle mie spalle
i compagni troppi ancora imprigionati
mai vi scorderò
mi dicono: “stai in forma”
questi miei compagni vanno amati
giovani generosi
questi compagni vanno amati rispettati liberati.