On the road a bordo di un van
Un viaggio in van unisce flessibilità (arrivi ovunque), libertà (ti fermi a dormire dove vuoi o quasi), spirito di adattamento (poco spazio, pochi accessori) e contatto con la natura. Insomma, se non cerchi la vacanza ma il viaggio, il van è uno dei mezzi migliori per vivere questo tipo di esperienza al massimo delle sue possibilità.
Lo sa bene Roberto Zambon, che con sua moglie e i suoi bambini, ha battezzato “Ermanno” un autocaravan del 1980 con cui vivere l’avventura on the road. Lo racconta in un blog (inviaggioconermanno.it) pieno di consigli oltre ad aver realizzato un docu-film, roadtocanada.it, molto istruttivo.

Che tipo di persona devi essere per trovare nel van la tua dimensione?
Non devono piacerti le cose che piacciono di solito al turista: andare al ristorante, trovarsi la colazione in camera, passare le giornate in SPA o a fare shopping. Il van è sinonimo di essenzialità: dormire su una spiaggia sotto le stelle, passare qualche giorno in riva a un lago a fare barbecue e pescare, guidare centinaia di chilometri per raggiungere un posto sperduto. Occorre però essere pronti: non si tratta di una passeggiata di salute, si tratta di una scelta di vita. Non a caso “less is more” (lett. meno è meglio) è uno dei motti più noti da chi viaggia in van, per dire che meno cose hai più ti viene restituito dalle persone che incontri e dal mondo che attraversi su quattro ruote.
Per forza di cose devi imparare a viaggiare leggero. Quali cose hai scoperto superflue che non avresti immaginato all’inizio?
Diciamo che il superfluo può essere tutto o niente, dipende tanto, per dire, se sei da solo o viaggi come noi con bambini piccoli. Cambia moltissimo. Noi poi nasciamo da sempre come viaggiatori zaino in spalla, per cui siamo abituati ad avere poco. Il problema non è tanto nel ridurre, ma nello scegliere ciò che davvero è indispensabile. Da un anno ad esempio abbiamo con noi una pompa elettrica ricaricabile, che sembra inutile, ma che se hai un kayak gonfiabile, un materassino, un SUP o altro di simile, ti fa una differenza bestiale. Credo che il superfluo sia molto più una questione mentale, su ciò che vogliamo vedere o pensiamo dei posti visitati.

Il van è libertà, ma che grado di programmazione è necessario per viaggiare in questo modo?
Programmazione sulla destinazione poca, programmazione su attrezzature e orari moltissima. Arrivare in un posto al calar della sera e preparare la cena può essere una pessima idea se quel posto è infestato di zanzare. Idem se al mattino ci alziamo troppo tardi e scopriamo di essere rimasti intrappolati nel parco o parcheggio che pensavamo non avesse orari. Sulle attrezzature certe cose sono indispensabili, penso ad esempio a un buon frigorifero a compressore o a un wc chimico portatile. Ecco, la libertà è anche indipendenza dalle strutture, e in questo senso essere organizzati aiuta parecchio.
Quali accortezze si devono tenere viaggiando con un bambino?
Domanda che richiederebbe pagine e pagine di risposta. Sicuramente i bambini cambiano radicalmente il modo di viaggiare. Non puoi permetterti di guidare cinque ore di fila e poi fermarti senza aver previsto la cena. I bambini hanno una pazienza infinita, ma approfittarsene, a lungo andare, vuol dire fargli odiare questo tipo di viaggio. Gli spostamenti quindi devono essere calibrati sulle loro esigenze, di pipì, di fame, di sonno, di stanchezza. Difficile, perché non sempre va tutto secondo i piani, ma credo non ci sia nulla di più educativo di un viaggio in van per un bimbo o una bimba.

Cosa ti ha insegnato viaggiare a passo lento?
Mi ha insegnato ad apprezzare la lentezza, attitudine di vita ormai in pericolo di estinzione nella nostra società. Abbiamo tutti impegni e lavori che ci obbligano a correre, mentre con il van (ma questo vale anche per viaggi in bici e a piedi, che apprezzo molto) il tempo torna ad assumere quella sua deliziosa dimensione di fiume di pianura, permettendoti di godere di ciò che vuoi, senza fretta e senza scadenze.
Quali paesi si prestano a essere goduti in questa maniera?
Qualunque paese, industrializzato e non. Certo, dove la natura è ancora padrona le sensazioni di immergersi in una foresta o sulla vetta di una montagna sono impagabili, arrivando a giustificare il viaggio e orientando la scelta in questa direzione, ma qui molto lo fa l’esperienza. Non consiglierei a uno che gira in van per la prima volta di andare in Scozia, meglio cominciare a step, per cui ad esempio Sicilia, poi Grecia, poi Nord Europa, poi America o Australia. Noi siamo stati in Canada al nostro sesto o settimo viaggio in van ed è stata un’impresa azzardata: a posteriori ringrazio ancora il cielo di essere tornato sano e salvo e con il mezzo funzionante.
La vostra personale top 3 di posti che vi sono rimasti nel cuore.
Canada Orientale, che definirei epico. Slovenia, accogliente, economica e selvaggia. Il prossimo lo lascio in sospeso, perché sarà dove ancora dobbiamo arrivare.
Prossima destinazione?
Questa estate Grecia e nel 2021 Islanda. Altri programmi al momento non ne abbiamo.