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Oltre al Danno… anche un fumetto

Oltre al Danno… anche un fumettoIl Danno, che in passato ha spiegato come abbia cambiato diversi nomi per l’esigenza di esprimere sfumature e personalità diverse, in realtà non riesce semplicemente a contenere tutto il suo talento in una sola persona e in una sola faccenda. E meno male, perché l’incursione nel mondo del fumetto in coppia con Champa è una perla che è un peccato lasciare ai soli illuminati che si sono accaparrati tutte le 200 copie del primo numero edito.

Tutto ha inizio a Genova nella stanzetta di Fabio “Monster” che, dopo aver per anni disegnato su qualunque superficie gli capitasse a tiro, comincia a partorire, senza i dolori delle doglie ma con la fatica di anni di allenamento, i primi personaggi, le prime strisce, le prime storie. Da questi primi esperimenti realizzati soprattutto per la cerchia di amici e sostenitori della sua mano callosa che racconta le emozioni coi disegni, nascono i primi due numeri della fanzine della Lo-Fi comics, oggi (10 anni dopo)  diventata una vera e propria casa editrice indipendente di fumetti.

Dopo i primi due numeri entra in gioco il Brucio, secondo elemento di quella che diventerà la trinità della Lo-Fi comics. I lavori dei due iniziano a confluire separatamente nei progetti dal terzo numero della fanzine in poi, prima di iniziare a collaborare a quattro mani (e due teste). Sul loro blog, nello spazio dedicato alla sua presentazione si può leggere “Esprimendosi a gesti per la maggior parte del tempo realizza deliri grafici di un certo livello. Di recente pubblicazione Viaggi nel tempo un must per gli appassionati del delirio”. Intanto nel 2010 esce “La mano di Dio”, primo volume rilegato, stampato in copisteria, che comprende le tavole di 3 anni di lavoro, dove la qualità dei disegni migliora mano a mano che la storia si evolve. Il nome fa riferimento alla mossa segreta del protagonista, che, in un mondo dominato dalla chiesa e dal Papa, invece che subire, decide di intraprenere la sua personale battaglia.

La_Mano_Di_DioDopo questo exploit fa il suo ingresso Champa, dando stabilità al trio che continua a  macinare fumetti. “Lo conoscevo per alcuni suoi lavori e per le grafiche del disco “Numero 47” degli Artificial Kid – racconta Fabio – ma non pensavo che avremmo mai finito per lavorare insieme. Invece l’ho contattato su internet e abbiamo iniziato a lavorare a distanza, poi col tempo siamo diventati davvero amici”.

“E’ vero ci siamo conosciuti su internet, ma sono stato io a contattarlo per primo – lo corregge Champa – perché avevo visto come lavoravano e io in un certo senso avevo bisogno di un editore che potesse capire le storie che avevo da proporre. All’inizio è fondamentale autoprodursi i primi lavori, perché in questo mondo non ti ascolta nessuno. Così gli ho spedito le prime tavole di quello che poi è diventato Carne. Ci siamo conosciuti alla presentazione del fumetto tempo dopo – ehi ciao ti aspetto in quel punto sono quello col giacchino grigio – e da lì è come se avessi trovato una famigliola”.

Il fumetto ha un buon successo, la storia è scritta dal Danno e disegnata da Champa. Il Secolo XiX ne ha parlato come di un fumetto porno, anche se in realtà non lo è, nonostante abbondi di riferimenti sessuali. Fabio e i ragazzi della Mescaleros Crew, gruppo di produttori musicali che collaborano stabilmente con i ragazzi di Lo-Fi, hanno scelto oltre al trio e al Danno, altri 7 fumettisti e 4 illustratori per dare vita a Madison, nata come una sorta di bambola gonfiabile robot di ultima generazione, che, essendo “difettosa”, si ribella allo scopo preposto con armi come reggiseni esplosivi.

In tutto questo – prosegue Champa – era da un po’ che Simone (il Danno) ogni tanto mi buttava lì il fatto che avesse delle belle storie stronze (o delle storie belle stronze?), già pronte, che aspettavano solo di essere disegnate. Nasce così Il paese degli stronzi, di cui ho disegnato il numero 1, uscito prima dello 0, in un mese, su un blocchetto, stando sul divano. L’ho disegnato di getto in un periodo in cui ero disoccupato, incazzato e stavo litigando con la fidanzata. Il secondo, che poi è il numero zero, l’ho scritto quando ero meno incazzato, il lavoro andava meglio ed ero fidanzato con la stessa ragazza di prima. Faccia Butterata, che è uno dei personaggi, si è continuato ad evolvere per trovare la sua fisionomia definitiva in corso d’opera”. La storia si basa su quattro terribili ragazzini che cercano di svoltare le proprie giornate assorbendo tutto il peggio che viene generato dagli adulti, rappresentati da preti pedofili, politici corrotti e famiglie allo sfascio. In generale il fumetto pesca da un sacco di tipologie umane quantomeno fastidiose che popolano le vite di tutti noi e il Paese degli stronzi è un luogo ideale che ciascuno può adattare perfettamente alla città in cui vive. Insomma, è il nostro Paese.

Oltre al Danno… anche un fumetto

E se guardando al futuro per Fabio l’ideale sarebbe che potesse diventare un lavoro a tempo pieno: ”Sarebbe bellissimo – la butta lì – anche se  è un mondo di squali, e fino ad oggi lo stiamo facendo soprattutto per divertirci, se pensi che per la prima edizione de Il paese degli stronzi ho investito la mia tredicesima, però non si sa mai”, il sogno del Champa è quello di disegnare un Batman perfetto e riuscire a farselo pubblicare dalla DC Comics. Ad ogni modo ci sono state annunciate delle novità succulente: “Abbiamo innanzitutto intenzione di fare un calendario religioso con le icone o una Via Crucis disegnata – ci ha svelato Fabio – Ma la vera novità è un supplemento a Carne, che uscirà a fine anno per festeggiare la nascita del fumetto avvenuta nel dicembre 2011. Ci saranno sia foto che disegni e il materiale si annuncia interessante, anche se farà storcere il naso a qualcuno”.

Oltre al Danno… anche un fumettoIl Paese degli stronzi dovrebbe ricominciare dopo che il Colle avrà pubblicato il disco nuovo e il Danno avrà più tempo libero. Lui comunque non è certo un novizio nel mondo dei fumetti. Tempo fa ha raccontato che, se da bambino leggeva le strips dei Peanuts e di Garfield, passando da Ken il guerriero, Akira e un’intossicazione di manga, è poi approdato ai comics americani, quelli coi supereroi. “Diciamo che la mia scelta ricade sui supereroi, hanno un qualcosa in più rispetto a tutti gli altri, forse è la tutina colorata, forse sono i ‘grandi problemi’ che affliggono questi supergiovani dotati di ‘grandi poteri’, fatto sta che ci sguazzo nei drammi psicologici da giustiziere in calzamaglia”. Poi, senza dimenticare la citazione “Taverna Ottavo Colle questo è il nome del mio team, in tre semo ‘na squadra mejo dell’X-Men”, spiega come “Forse, più che ispirarmi in qualche pezzo, è tutto il concetto di supereroe mascherato che mi ha ispirato nella vita, mi ci sono sempre un po’ sentito. Mi piace l’idea dell’identità segreta, della faccia mascherata, dell’uomo che diventa simbolo di qualcosa e che per quel qualcosa si sacrifica, sia nel bene che nel male. All’adolescente che vive in me piace molto paragonarsi a un Maestro Jedi o a un qualche eroe mascherato che combatte la sua guerra personale, e io lo lascio fare”.

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Mario Catania



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