Olimpiadi e snowboard
Il prossimo anno sportivo sarà caratterizzato da una serie di eventi e manifestazioni importantissime. Tra queste ovviamente ci saranno i Mondiali di Calcio in Germania, ma un evento vedrà l’Italia sotto i riflettori. Ci riferiamo alle prossime Olimpiadi invernali che si svolgeranno a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006. Gli sport invernali sono stati sempre molto seguiti ed apprezzati nel nostro Paese, con i campioni di queste discipline che spesso ci hanno dato molte soddisfazioni. Quello che però pochi sanno è che l’Italia dice la sua anche in discipline meno conosciute e blasonate. Una di queste è lo snowboard.
A Nagano nelle Olimpiadi Invernali del 1998, l’azzurro Thomas Prugger vince la medaglia d’argento nello Slalom Gigante, prima medaglia per l’Italia durante quei Giochi.
La seconda Olimpiade dello Snowboard si è svolta a Salt Lake City, Stati Uniti, patria nativa dello sport, nel 2002, assegnando le medaglie nell’Half Pipe e nel trasformato Slalom Gigante Parallelo. L’azzurra Lidia Trettel vince la medaglia di bronzo.
Anche per lo snowboard, come per lo sci, la storia è preceduta dalla leggenda. Si narra infatti che già negli anni ‘20 qualcuno sulle Alpi avesse provato a salire su una strana tavola restandovi temerariamente in equilibrio durante la discesa verso valle. La vera patria dello snowboard però sono certamente gli Stati Uniti. La storia comincia nel 1963 nel Michigan quando il signor Sherman Popper, per far giocare i suoi bambini incollò assieme due sci con l’idea di riprodurre un attrezzo simile al monoscì che stava già diffondendosi tra gli sciatori più pazzi. Il signor Popper notò però che i suoi ragazzi si disponevano di traverso sulla tavola, questo fatto gli fece subito venire in mente la stretta analogia di questa posizione con quella del surfista da onda e battezzò il modello che derivò da queste riflessioni “Snurfer”. Questo intraprendente inventore registrò il nome e cedette i diritti alla ditta Brunswick che incominciò a produrre in serie lo Snurfer vendendone non pochi modelli. Queste tavole giallo-nere di legno compensato fecero il giro degli Stati Uniti ed una di esse arrivò tra le mani di Jake Burton Carpenter che, allora quattordicenne, cominciò ad elaborare lo Snurfer per migliorare le sue prestazioni agonistiche.
Burton proveniva dalla scuola dei surfisti d’onda e incominciò a produrre surf da neve nel 1977. Questi modelli somigliavano molto allo Snurfer di Popper; si diversificavano un po’ per il fatto che essi erano stretti come un monoscì, costruiti di legno di acero laminato, con gli attacchi di gomma regolabili e muniti di una superficie antisdrucciolo. Vi fu infine un terzo pioniere della produzione di snowboard, e risponde al nome di Tom Sims. Quest’ultimo fu commercialmente avvantaggiato rispetto ai suoi colleghi perché egli già produceva Skate-boardes e tavole da onda. Cominciò col produrre lo Ski-boards che era sostanzialmente una tavola di plastica sagomata incollata ad una base da skate. Più avanti Sims si mise a produrre una tavola in fibra munita di una pinna centrale di alluminio flessibile. Sims vendette poche tavole, ma non si diede per vinto e cominciò a sperimentare legno e lamine. Sagomò la tavola ispirandosi come forma al monoscì, mantenendola però più stretta e meno sciancrata. L’attacco era costituito da una doppia cinghia in gomma detta Leash. La costruzione di questo modello fece nascere una forte polemica con Jake Burton che accusò Sims di aver copiato i suoi già affermati snowboard. Con queste sue tavole Sims vinse il primo campionato mondiale svoltosi nel Colorado durante la primavera del 1981.
I successi agonistici, come sempre accade, furono di supporto per quelli economici. Lo snowboard stava per conquistare le masse. Questi modelli dell’inizio degli anni ottanta sono però lontani dai modelli degli anni novanta: essi erano scarsissimamente flessibili, poco resistenti alla torsione, la posizione dei piedi era eccessivamente arretrata, e troppo distanziata tra di loro; su queste tavole in definitiva si doveva lavorare ancora parecchio per migliorarne le prestazioni. Quelli che fecero una vera fortuna vendendo gli snowboard furono Sims e Burton che, dopo il primo periodo già citato di tentativi falliti, incominciarono a puntare gli occhi sul vastissimo mercato europeo, soprattutto nelle località turistico-invernali della Francia dove, nel frattempo, aveva riscosso un buon successo la pratica del monoscì. I produttori statunitensi ebbero l’intelligenza e la lungimiranza di far commercializzare in Europa i propri modelli dalle grosse industrie produttrici di sci europee, le quali sfruttando gli avanzatissimi processi tecnologici ed i macchinari a loro disposizione, riuscirono anche a migliorarne sempre più la qualità quando non anche la sostanza. Inoltre, come era già accaduto per lo sci alpino, se gli europei si dimostrarono ancora una volta lenti a recepire le novità, una volta che essi si interessarono al fenomeno snowboard, si gettarono subito alla ricerca di valorizzare al massimo questo fenomeno. Prova ne è l’eccezionale incremento sia del numero di manifestazioni agonistiche, che del livello tecnico raggiunto dai concorrenti, oppure il fenomeno nascente dello Snowboard estremo. Il francese Bruno Gouvy ha già disceso con la tavola montagne incredibili come la ovest dell’Eiger, l’est del Cervino, l’Everest e les Groundes Jourasses, e l’italiano Emanuele Dondi ha, per primo, disceso la nord della Marmolada ed il Cervino dalla parete sud. Questi uomini, compiendo tali imprese, magari anche criticabili a causa della loro oggettiva pericolosità e per l’alone di esibizionismo che si portano appresso, hanno il duplice merito di testare severissimamente il mezzo meccanico, suggerendo alle ditte produttrici le modifiche del caso, ed inoltre fungono da eccezionale cassa di risonanza per diffondere il messaggio che é insito nello sciare con lo snowboard.
In Italia il successo di questo sport è testimoniato da più di 100 club e da oltre 1200 atleti che competono a livello nazionale ed internazionale, con un seguito di circa 500.000 appassionati. Nella primavera del 2003, vista la crescente richiesta, è stato realizzato il primo corso per Allenatori di Snowboard FISI. A Torino 2006 esordirà uno nuova competizione legata a questa disciplina: lo Snowboard Cross.
a cura di Daniele Sardegna