Olanda: la produzione legale di cannabis non decolla
Diversi problemi produttivi relativi a cannabis e hashish porteranno ad un alllungamento dei tempi per l'entrata nel vivo del progetto di produzione legale
Per avere una completa produzione legale di cannabis, i cittadini olandesi dovranno aspettare un altro po’.
Nonostante la prima produzione legale sia partita da poco, diversi problemi dovuti alle tempistiche necessarie per la produzione di cannabis e da qui quella di hashish, stanno rallentando il progetto che, dall’attuale fase di transizione, sarebbe dovuto passare a quella sperimentale a metà settembre.
Nella fase di transizione, e cioè quella attuale, i coffeshop possono infatti offrire sia prodotti regolamentati che tollerati, mentre quella sperimentale si aprirà quando i 10 produttori selezionati saranno in grado di fornire i quantitativi di cannabis e hashish necessari, soddisfacendo le condizioni di una “catena chiusa”.
OLANDA: BISOGNA PRODURRE PIÙ CANNABIS
Il problema, ad oggi, sta nei numeri, come evidenziato da una lettera inviata da due ministri olandesi al presidente della Camera dei Rappresentanti dei Paesi Bassi, e riportata da Business of Cannabis, dove viene spiegato che solo 3 (FYTA Group, Aardachtig e CanAdelaar) dei 10 fornitori autorizzati sono al momento operativi e che il lancio della fase sperimentale prevista per il 16 settembre, andrà rinviato.
Per soddisfare la domanda interna, i coltivatori devono produrre un totale di 570 kg di infiorescenze di cannabis e 160 kg di hashish a settimana, e deve esserci uno stock minimo di 6800 kg di infiorescenze di cannabis e 2000 kg di hashish disponibili.
Altri due coltivatori hanno già iniziato le operazioni di produzione ma hanno bisogno di più tempo per portarle a termine, e quindi secondo i ministri olandesi sarà necessario un aggiornamento a novembre per rivalutare i livelli produttivi.
Il rischio, secondo i ministri, è che: “Se la fase sperimentale iniziasse senza soddisfare le condizioni, il rischio di commercio illegale aumenterebbe, poiché sarebbero consentiti solo prodotti regolamentati.”
Infine, ai 5 coltivatori rimasti che hanno ottenuto una licenza, è stato dato un termine di 9 mesi per iniziare le operazioni di coltivazione: in caso contrario potrebbero perdere il loro diritto a partecipare all’esperimento.