Obama come ultimo atto da presidente vuole liberare dal carcere i detenuti per cannabis
Barack Obama si trova ufficialmente nella sua ultima settimana da presidente degli Stati Uniti prima di passare il testimone al repubblicano Donald Trump, che giurerà il prossimo 20 gennaio, ma non ha ancora smesso di cercare di far approvare i suoi ultimi atti.
Tra questi c’è anche la grazia che il presidente vuole concedere a migliaia di cittadini detenuti per crimini non violenti, molti dei quali per possesso o piccolo spaccio di droga.
Il dipartimento di Giustizia Usa ha infatti annunciato di aver completato l’esame di 16 mila domande di clemenza presentate da altrettanti detenuti delle prigioni federali nell’arco degli ultimi due anni, e di aver inviato raccomandazioni al presidente per la commutazione di centinaia di sentenze legate a reati non violenti.
Mentre molti stati degli Usa hanno intrapreso negli ultimi anni la via della legalizzazione o della depenalizzazione delle droghe leggere, molti altri stati continuano infatti a prevedere pene molto dure per lo spaccio, che possono arrivare fino all’ergastolo.
Il presidente Obama ha fatto della clemenza verso i reati non violenti uno dei propri cavalli di battaglia e nel corso dei suoi otto anni di mandato ha concesso la grazia a 1.324 detenuti, ricorrendo in modo sistematico (oltre 50 volte il suo predecessore George W. Bush) al potere concessogli dalla costituzione americana.
Gli ultimi provvedimenti in questo senso erano stati presi appena un mese fa, quando Obama aveva concesso la grazia a 78 detenuti e il commutamento della pena ad altri 153, tutti in carcere per reati connessi al possesso di droga. Ora, con questa ultimo provvedimento, pare voler dare anche un segnale politico al suo successore, affinché non intralci i passi fatti in questi anni, pur tra tanti limiti, per rendere gli Usa un paese meno repressivo verso i crimini non violenti.