Nutrire la terra in maniera sostenibile
Considerata una pratica culturale molto antica e di alto valore ecologico, il sovescio, chiamato anche concimazione verde, è parecchio impiegato in agricoltura biologica con lo scopo di nutrire il terreno molto sfruttato per aumentarne la fertilità, proteggerlo dall’azione corrosiva del vento e rallentare la perdita di acqua a causa dell’evaporazione.
Questa pratica consiste nel coltivare durante i tempi morti, in cui altrimenti il terreno rimarrebbe senza coltivazioni ed esposto a intemperie ed erosioni, alcune determinate specie di piante che poi nel momento di massimo sviluppo vengono interrate. Grazie all’interramento le piante si decompongono lentamente trasformandosi in humus e in elementi nutritivi preziosi che aumenteranno la fertilità del suolo.
Nei grandi campi il sovescio si pratica tramite l’aratura mentre in quelli più piccoli si può effettuare a mano con una zappa.
In genere viene praticato nei terreni molto sfruttati ma può essere fatto anche nell’orto una volta all’anno quando il terreno diventa arido, compatto e poco produttivo.
Il periodo migliore per il sovescio è senza dubbio l’autunno, ma si può fare anche in estate e primavera.
Tecnica del sovescio
La semina delle piante da sovescio in autunno può essere più rada mentre in primavera ed estate deve essere fitta e densa in quanto le piante devono contrastare lo sviluppo di erbe infestanti, numerose in questo periodo. Prima della semina delle varietà per il sovescio il terreno deve essere lavorato con un’accurata preparazione del letto di semina, come per le normali specie da raccolto. Dopo la semina si procede con qualche sporadica irrigazione, che invece può essere evitata durante il periodo autunnale.
Ad inizio fioritura delle piante utilizzate per il sovescio e quando i fiori sono ancora chiusi si effettua lo sfalcio e dopo al massimo un paio di giorni, il tempo che si disidratano, si interra non oltre i 10-15 cm di profondità.
Varietà consigliate
Le varietà di piante più indicate per il sovescio appartengono principalmente a tre famiglie: le leguminose, le più conosciute e utilizzate poiché producono spontaneamente azoto che liberano nel terreno attraverso le radici, le crucifere e le graminacee.
Tra le più importanti leguminose da sovescio ci sono: il favino, il trifoglio incarnato, la veccia, il pisello da foraggio, la lupinella, il lupino, la soia, il meliloto, la lenticchia, il pisello, il fagiolo e la fava. Tra le crucifere più adatte al sovescio e conosciute invece troviamo la colza (resistente al freddo), il ravizzone e la senape. Mentre le piante per il sovescio della famiglia delle graminacee sono: avena, segale, orzo e sorgo.
Esistono inoltre dei miscugli precostituiti di leguminose da sovescio che hanno l’importante funzione di eliminare le infestanti, anche le più difficili.
a cura di Acirne