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Nuova legge per vietare la cannabis light

Una nuova proposta di legge vorrebbe vietare la cannabis light e rimandare al testo unico degli stupefacenti per le violazioni

cannabis light
Il governo esce allo scoperto e dichiara, nei fatti, quello che era già evidente tutti, con una nuova legge che vorrebbe vietare la cannabis light.

Si tratta di una nuova proposta di legge che vede come primo firmatario il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone: è la numero 437 della XIX legislatura ed è stata assegnata alla nona Commissione permanente il 28 febbraio.

LA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE CHE VORREBBE VIETARE LA CANNABIS LIGHT

La proposta di legge si compone di due soli articoli: il primo prevede una modifica alla legge 242 del 2016, la legge quadro per la canapa industriale, con l’aggiunta del comma 3-bis all’articolo 1 che prevederebbe che: “Le disposizioni di cui alla presente legge non si applicano all’importazione e alla commercializzazione delle infiorescenze della canapa per uso ricreativo”.

La seconda modifica è all’articolo 4, al quale verrebbe aggiunto il comma 7-bis: “In caso di violazione della disposizione di cui all’articolo 1, comma 3-bis, si applicano le disposizioni del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presi- dente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309”.

NUOVA LEGGE, VECCHI PROBLEMI

Quindi l’idea è quella di vietare l’uso ricreativo della cannabis light e di rimandare al testo unico degli stupefacenti in caso di violazioni. E qui si pongono due problemi: il primo, come era già accaduto con la legge precedente proposta ad ottobre, riguarda il fatto che è impossibile vietare qualcosa che non sia stato precedentemente autorizzato. E quindi vietare l’importazione e la commercializzazione delle infiorescenze ad uso ricreativo, senza che questo sia mai stato autorizzato, è un’operazione che giuridicamente non ha molto senso.

Il secondo è che nel testo si vorrebbe rimandare al testo unico sugli stupefacentri per le eventuali violazioni, ma il Tar ha appena messo nero su bianco che non si possono limitare gli usi della canapa ad alcune parti per un generico principio precauzionale che va invece motivato con dati scientifici.

Insomma, dopo le perquisizioni ostentate per 3 giorni al Canapa Mundi, l’irruzione delle forze dell’ordine in una scuola in cui c’era un dibattito autorizzato sulla canapa, questa è la nuova iniziativa del governo sulla canapa, sulla quale vi daremo tutti gli aggiorbnamenti del caso.



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