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Noyz Narcos ft. Nex Cassel – Sepolti Vivi-Prison Blue (txt)

(Noyz Narcos)
Il mio meglio amico è in una cella di 6 metri quadri insieme ad altri 2 schizzati peggio de loro padri,
16 ore non stop Roma come Fort Knox niente sacco spacchi nocche contro un muro fai la boxe,
l’ora d’aria è per trovare ganci all’uscita storie di catene e calci e morti suicida,
lacci nelle scarpe cappi tatuaggi sopra i bracci cicatrici e tagli dove paghi tutto quando sbagli,
un’altra croce sul mio corpo n’altro morto d’overdose non mi chiede’ come cazzo vanno le cose,
vanno che perdo 4 amici all’anno l’altri si ritroveranno al gabbio allo stesso braccio,
e io mi faccio pure per loro sempre doppio sogno che accoppo guardie il cranio li scoppio,
sopra al muro traccio cazzi neri cazzi seri ragazzi veri chiusi dentro Regina Cieli,
sognano le loro donne senza veli tra le sbarre mani sulla pelle mentre scoppiano dentro le celle,
la lancetta pare ferma non ti passa un cazzo in cella magistrato torna alla tua cazzo di vita bella,
e io dovrei versare mezza Ceres per tutte le sere che il mio amico in cella non potrà vedere,
la mia musica è indagata è chiacchiera di quartiere figlio di puttana infame cambia mestiere!

Rit. (Nex Cassel)
I giudici non sanno la trama della vicenda ma quella di chi si infama a vicenda!
I caramba non sanno quanto qui sia facile incasinarsi è più facile incatenarci!
I giornalisti non sanno la sentenza del tribunale hanno la tiratura da triplicare!
Gli avvocati sanno che il tuo torto poi ti torna contro è il loro tornaconto!

(Nex Cassel)
A me sembra che le indagini che fanno fanno ridere
giocano con gli anni che altri dovranno vivere,
queste mura non dividono i buoni dai cattivi
ma spesso i morti vivi dai sepolti vivi,
gira 9 chiavi e mi rimetti in libertà come la chiami tu
ma questa è schiavitù,
questa è scena dura al microfono del tuo locale
scena muta al microfono del tribunale,
qui davvero il rap grida il vero
e a luglio ho un processo per 100.000 euro
una condanna non finisce mai ogni strada qua finisce in guai,
più che darmi torto è facile darmi morto
stronzo ma soltanto in un’aula di tribunale infame puoi darmi contro,
non in strada non davanti a Dio
ci vediamo all’inferno non vado avanti io,
vuoi capirlo qui non c’è un cavillo come per PierSilvio il figlio del presidente del consiglio,
a noi restano vite rubate vite spezzate da partite truccate,
pregiudicati o predestinati coi conati
il giorno del colloquio per mia madre perquisita per entrare,
e il giudice legge le carte di sfuggita
è la legge non la vita che ti è sfuggita!

Rit.



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