Norvegia: gli attivisti spediscono 200 grammi di cannabis ai politici
La nuova disobbedienza civile degli attivisti norvegesi che chiedono di poter creare il primo cannabis café a Oslo
Dieci lettere, contenenti in totale 200 grammi di cannabis, sono state inviate da un gruppo di attivisti della Norvegia a diversi politici, a partire dal primo ministro Jonas Gahr Støre, passando per il ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza Emilie Enger Mehl, e altri 8 politici di livello nazionale.
L’azione è stata rivendicata dall’associazione AROD che già in passato si era resa protagonista di altre disobbedienze civili, portando piantine di cannabis davanti al Parlamento per protesta.
CANNABIS IN NORVEGIA: “UN MERCATO REGOLAMENTATO PER PROTEGGERE I CONSUMATORI”
In quell’occasione Roar Mikalsen, il leader della AROD, aveva sottolineato che: “Se una società libera dalle droghe non è un obiettivo raggiungibile, la scelta è tra un mercato criminale e un mercato regolamentato. Quest’ultimo sembra molto più adatto a proteggere i bambini e i giovani dalle dinamiche distruttive del proibizionismo” e per questo motivo l’associazione ha lanciato una campagna basata sui diritti umani dei consumatori di cannabis.

In una chiacchierata con CannaReporter Mikalsen ha spiegato di non avere avuto nessuna notizia dalla polizia dopo l’invio della cannabis per posta e che il prossimo passo sarà “la creazione di un mercato permanente della cannabis a Oslo”, per proteggere le persone dal mercato criminale, fornendo prodotti di qualità in ambienti sicuri e ricorrendo, se necessario, alla disobbedienza civile.
Per mettere l’accento sulla battaglia l’associazione ha anche creato il documentario “Far avanzare una nazione, Mikalsen contro la Norvegia”, disponibile da gennaio 2024, “che mostra come il proibizionismo sulle droghe sia collegato alle persecuzioni arbitrarie del passato e come lo Stato abbia fallito nel garantire la tutela dei diritti umani. Questa serie fornisce la visione necessaria per aiutare l’umanità a uscire da una psicosi collettiva”.