Normativa stradale e assistenza legale
Voglio dirvi due parole sulla nuova normativa stradale per l’uso di cannabis: se fermati alla guida e il test per l’uso di cannabis dovesse risultare positivo, richiedete (è vostro diritto) di svolgere un test psicofisico di attitudine alla guida. Non cambierà il fatto che vi sequestreranno la patente (e probabilmente anche il passaporto), ma sarà molto utile nel dibattimento successivo, visto che farete immediatamente ricorso contro questo abuso palese. L’utilizzo di cannabis non è fonte di rischio alla guida. Numerosi studi, compiuti in diverse parti del mondo (Inghilterra, Olanda, Australia, Usa…) confermano che chi utilizza cannabis ha una percentuale di incidenti e/o di errori alla guida leggermente inferiore rispetto a chi è perfettamente sobrio. La nostra nuova normativa prevede dei limiti per l’utilizzo di alcool, ma, nel caso di utilizzo di sostanze “proibite” anche tracce della sostanza prevedono il sequestro della patente (in Olanda ed in Inghilterra hanno fissato dei limiti massimi, come per l’alcol). Ricordo che, nel caso della cannabis, vengono rilevati i metaboliti dei cannabinoidi, che sono inattivi (non producono nessun effetto) e possono essere presenti nelle urine anche mesi dopo che si è assunta la sostanza.
Come scusa per approvare la nuova normativa si è “usato” un incidente di un autobus carico di bambini che si era ribaltato vicino a Vercelli. Il conducente “si era fatto una canna” la sera prima dell’incidente! Ora, qualunque medico informato e non ipocrita vi potrà affermare che, in ogni caso, gli effetti di uno spinello si esauriscono nel giro di due-tre ore. Quasi nessuno sa, invece, che l’autista aveva bevuto una bibita (qualcuno dice una birra) ghiacciata, in una giornata afosa, pochi minuti prima di perdere conoscenza e ribaltarsi col bus. Aveva avuto una congestione (una volta si diceva “malore alla guida”)!! Ma, con una sapiente manipolazione delle informazioni, e conseguentemente dell’opinione pubblica, si è fatta approvare una normativa che penalizza pesantemente ed ingiustamente gli assuntori di cannabis, che è l’unica sostanza rilevabile anche dopo lunghi periodi di tempo dalla sua assunzione.
È necessario combattere (con ricorsi alla magistratura, informazione corretta della popolazione) questo abuso palese. Sempre più consumatori di cannabis sono spaventati da questa normativa, e autolimitano la loro libertà di circolazione per evitare conseguenze spiacevoli e arbitrarie. Si stanno approvando normative locali assurde, come il divieto di circolare in più di tre persone di sera, o multe per il semplice consumo di cannabis. Muoviamoci in fretta per cambiare uno stato di cose che limita pesantemente le libertà basilari dell’individuo, prima che diventi un reato anche la libertà di esprimere un’opinione diversa da quella imposta, o di dire la verità sui fatti! Si stanno costituendo associazioni per assistenza legale riguardo a problemi legati all’utilizzo di cannabis. Per chiarimenti consultate il sito del PIC (pazienti impazienti cannabis).