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Nonostante la guerra, alla ricerca della felicità

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Quanto stupore sui media di tutto il mondo di fronte alle foto di alcuni bambini siriani che giocano a tuffarsi nei crateri lasciati dalle bombe. Come immaginavano fosse la guerra per quelle creature?

I bambini sgranano gli occhi di fronte all’orrore, piangono, poi, ad ogni piccolo diradarsi nel cielo delle nubi della guerra, persino nella morsa atroce della povertà più estrema e della fame, raccontano la favola bellissima della vita che vuole andare avanti, di una vita fatta di allegria e di sorrisi, come ogni vita dovrebbe essere.

I bambini e le bambine siriane, da più di cinque anni sprofondati nel peggiore degli inferni, vogliono vivere. E sorridere. Giocare. Studiare. Sono vita e futuro. Pretesa di vita e di futuro. Sputo in faccia, giustamente insolente, a tutti i signori della guerra, a tutti quegli uomini di potere che si accompagnano alla morte e grazie ad essa divengono ancora più forti. Sorrisi e risate che rendono evidenti le banalità degli strateghi, le loro folli giustificazioni dell’orrore. Vogliono vivere. Raccontano che la vita è più forte di ogni incubo.

Andando in giro tra gli orrori del nostro mondo, non ho mai perso la speranza. Non avrei potuto. Come puoi perderla di fronte ad uno scheletrino in cui la vita è una fiammella che si sta spegnendo tra dolori inenarrabili e pure ti sorride? Come puoi smarrire la speranza di fronte ai giochi e giocattoli poverissimi, fatti di rifiuti e fantasia, di moltitudini di bambini nelle mille e mille bidonville del mondo. No, non puoi.

Ricordo una volta in Mozambico, all’indomani di una guerra civile decennale, un gruppo di bambini in lacrime. Il loro pallone, ciò che restava di un pallone, aveva esalato l’ultimo respiro squarciandosi in maniera irreparabile. Il loro dolore meritava una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Esagero? Un attacco di follia?

No, non credo proprio. Ditemi… Per quale più importante ragione i potenti del mondo dovrebbero riunirsi se non intorno alla felicità dei piccoli dell’uomo? La felicità deglle donne e degli uomini, dei loro bambini, al di là di ogni credo e colore della pelle, è il solo vero motivo del governare e del far politica. Tutto il resto è brama di potere. Orrore.



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