Non aspettiamo più: a Roma le piste ciclabili clandestine invadono la città
Il primo tentativo era stato fatto a fine 2014 con la ciclabile clandestina disegnata sotto il tunnel di S. Bibiana, che venne cancellata nel giro di 48 ore da una polizia municipale mai così solerte nel far rispettare la legalità. Una legalità ovviamente insostenibile per i ciclisti di Roma, che ogni anno pagano con decine di morti e centinaia di feriti la carenza di piste protette per le due ruote.
Ma ora il movimento dei CUC (Ciclabili ufficialmente clandestine) è tornato. Dopo due anni di attesa, durante i quali l’assessorato alla mobilità di Roma non ha mai dato seguito alle promesse fatte, dicendo che avrebbe agito per salvaguardare i ciclisti e sostituire con una ciclabile ufficiale quella clandestina cancellata, la ciclabile clandestina sotto il tunnel è stata ripristinata, e ne sono anche sorte altre nella capitale, tra cui una a doppia corsia sotto il tunnel ferroviario della Tuscolana.
La cronaca di questa nuova impresa è stata raccontata in dal blog rotafixa.it: «Alle 8 di domenica mattina, in venti persone, con 100 euro di spesa e un tempo dilatato per l’attesa dell’apertura del ferramenta di fronte per comprare altra vernice (comunque meno di due ore in tutto, il lavoro effettivo si dice sia stato meno di un’ora) sono state creati due percorsi per passare in probabile sicurezza, visti gli esiti della prima ciclopop prodotta tra Esquilino e S.Lorenzo, sotto il ponte. Segnalo ai non romani che il luogo normalmente mette una qualche ansia anche ai più coriacei».
Le associazioni per la salvaguardia dei ciclisti hanno accolto con entusiasmo la notizia della nuova pista ciclabile clandestina, e in rete corrono ora i propositi di nuove ciclabili popolari da realizzare in giro per la capitale.